Amici per il Centrafrica tira le somme di un 2023 fatto di successi, novità e nuovi spunti di riflessione in vista dei prossimi progetti, già delineati o in itinere, mentre l’arrivo del Natale corona la totalità degli sforzi collettivi nei territori di Bangui e, più in generale, del Centrafrica.
Dalla sanità all’educazione, senza dimenticare altri settori essenziali e garanti dell’autonomia e della consapevolezza per le comunità locali (come la formazione professionale e l’alimentazione), l’associazione guarda al 2024 nutrendo nuove ambizioni e coltivando relazioni importanti con altri protagonisti del panorama internazionale.
A raccontare l’anno di Amici per il Centrafrica Carla Maria Pagani è la sua vicepresidente, Cristina Ceresoli, di recente tornata in Centrafrica per una nuova missione nella città di Bangui e nelle regioni circostanti.
“Il 2023 è stato un momento di consolidamento per i valori e le attività della nostra associazione: abbiamo ridefinito i tre pilastri immancabili per lo sviluppo di un Paese (salute, sicurezza ed educazione) e la nostra collaborazione con la fondazione americana Health Trough Walls per il sostegno sanitario nei principali carceri di Bangui ha dato i suoi frutti, tanto da coinvolgere altre due strutture sul territorio” esordisce la vicepresidente. “La sanità quest’anno ha ricoperto un ruolo particolarmente importante, grazie alla conclusione di un progetto finanziato dalla Cooperazione Italiana in ambito sanitario, e prevediamo che rimarrà più che rilevante anche per il 2024″.
Amici per il Centrafrica, infatti, ha dichiarato che presto verranno avviati altri due progetti relativi al sostegno sanitario periferico, tra cui un’iniziativa che includerà anche l’associazione CUAMM (Medici per l’Africa) e che si concentrerà sulle attività, i programmi e le strutture del Complesso Pediatrico e Universitario di Bangui.
Anche per quanto riguarda il settore della formazione, sia accademica che professionale, la vicepresidente Ceresoli si dice più che soddisfatta e motivata per i prossimi passi dell’associazione.
“In questi anni di lavoro in Repubblica Centrafricana abbiamo ben compreso come l’educazione sia il vero motore per lo sviluppo. Da questa consapevolezza, derivano tutti i progetti legati all’ambito scolastico e lavorativo che abbiamo avviato sul territorio al fianco di esperti del settore: ne sono un esempio il progetto Educazione di qualità in contesti di difficoltà, avviato quest’anno e che prevede supporto formativo alla nostra scuola di formazione per insegnanti e un programma diretto nelle classi, soprattutto quelle periferiche dei villaggi, e quanto fatto alla Scuola di Moda di Bangui, che in occasione della cena di Villa d’Este, questo novembre, ha potuto esporre i modelli creati dai suoi studenti”.
A supportare queste iniziative, inoltre, ha contribuito uno dei maggiori alleati dell’associazione, il Cardinale Centrafricano Diodonné Nzapalainga, che dello sviluppo locale ha fatto la propria missione al fianco di Amici per il Centrafrica.
“Grazie al Cardinale Nzapalainga ad agosto una delegazione di Amici per il Centrafrica ha incontrato Papa Francesco. L’occasione è stata la celebrazione dei 25 anni di sacerdozio del Cardinale, tenutasi in Vaticano” racconta la vicepresidente. “Per noi è stato un invito inaspettato, una bellissima sorpresa, e personalmente ho avuto la fortuna di essere parte delle tre persone di Amici per il Centrafrica che hanno partecipato all’incontro con il Papa, prima collettivo in Sala Nervi, poi un incontro dedicato. Condividere con Papa Francesco i nostri progetti e risultati è stato emozionante, nonché un’occasione per ringraziarlo per l’attenzione continua ai più deboli e verso la Repubblica Centrafricana, di cui si parla davvero poco”.
L’incontro si è concluso con la donazione di una maglietta di Amici per il Centrafrica al Santo Padre, un gesto di profonda gratitudine e segno di un’alleanza che, anche nel 2024, contribuirà a forgiare nuovo benessere.
Come conclude Cristina Ceresoli, infatti: “Quello che ci aspetta nel 2024 è sicuramente cercare sempre nuovi finanziamenti per mantenere attivi e costruttivi i nostri progetti: non dimentichiamo che il Centro pediatrico Mama Carla, in capitale, che abbiamo inaugurato nel 2017, visita al giorno circa 100 bambini grazie ad una struttura di circa 30 persone locali impiegate. La sfida, ora, è mantenere quanto già fatto e migliorarsi sempre, in vista di nuovi traguardi”.