Italia, terra di shopping per i turisti stranieri. Questa la scelta fatta da circa 2,1 milioni di visitatori provenienti dall’estero (+7% sul 2019) nel corso del 2023. Nel 2025 il numero di outlet village e department store attivi sfiorerà quota 100 (28 outlet village e 71 department store), rendendo l’Italia sempre più centrale nella geografia delle destinazioni scelte dai turisti, stranieri e non, con questa motivazione. È quanto emerge dagli ultimi dati che Risposte Turismo in partnership con ENIT e con la collaborazione del Sistema Confcommercio ha presentato al forum  Shopping Tourism 2023. Tre le nazionalità che spiccano: tedesca, statunitense e britannica che complessivamente hanno speso 7,7 miliardi. Per quanto riguarda la spesa giornaliera la classifica cambia: al primo posto ecco i giapponesi con 265 euro seguiti dagli svizzeri (207 euro) e americani (171).
“Il turismo legato allo shopping consente di amplificare tutta la portata valoriale del made in Italy – dice Ivana Jelinic, presidente e Ceo dell’Enit -. Armonizzare l’offerta turistica con i prodotti che sono rappresentazioni dell’immagine dell’Italia è un atto di consapevolezza dell’esclusività italiana e di tutte le espressioni creative, produttive, artistiche della nostra Penisola.”
Per quanto riguarda il mercato statunitense l’analisi effettuata mostra come siano sempre Roma, Milano, Napoli, Venezia e Firenze le città che – in quest’ordine – tale segmento della domanda associa allo shopping, considerandole destinazioni adatte per svolgere questa attività . Per quanto riguarda altri centri di minori dimensioni, l’indagine ha evidenziato come Bologna e Genova abbiano registrato punteggi superiori ad altre località quali Taormina, Cortina e Capri.
«I dati sulla spesa tax free tra gennaio e novembre 2023 – spiega Denise Bolandrina, Marketing sales director Italy di Global Blue – evidenziano in modo tangibile l’appeal dell’Italia come meta per il turismo dello shopping di lusso. In questo segmento il recupero della spesa tax free ha raggiunto il 124% rispetto al 2019, trainato dall’incremento significativo dello scontrino medio (+21%). Ha guidato la ripresa il nuovo mix di nazionalità , grazie soprattutto ai turisti provenienti dagli Stati Uniti e dai Paesi del Golfo, che contribuiscono per il 26% e l’11% del tax free shopping lusso totale».