L’industria dell’alta moda sta esaminando con estrema attenzione il nuovo direttore creativo di casa Gucci, il capace visionario che dovrà prepararsi a reggere il confronto con il pioniere ed ex-mente artistica del marchio, Alessandro Michele, e che soprattutto avrà l’onere di dare una nuova identità alla maison, per riportarla alla gloria (e soprattutto al fatturato) di cinque anni fa.
L’erede di Alessandro Michele ha un nome adesso, ed è Sabato de Sarno, designer di 39 anni nato e cresciuto a Napoli; il suo volto è già virale, e la sua storia è quella di un professionista del settore, formatosi tra grandi maison come Prada e Valentino, per cui ha ricoperto il ruolo di Fashion Director delle collezioni prêt-à-porter maschili e femminili.
De Sarno sfoggia 13 anni di carriera, un’eternità per gli standard dell’industria, e con sé porta un bagaglio di conoscenze ed esperienze di enorme valore: secondo esperti del settore, ciò che De Sarno potrebbe offrire a Gucci è un solido approccio al cosiddetto soft storytelling, asso nella manica di Valentino e strategia diametralmente opposta a quella applicata da Alessandro Michele, una filosofia che potrebbe rivelarsi la chiave per dare nuova maturità alle creazioni della maison.
Cosa si intende, però, con soft storytelling? Il termine si riferisce alla ricerca di un maggiore equilibrio tra la componente concettuale e narrativa di una collezione (lo storytelling, appunto) e la sua natura puramente materiale, in modo da non lasciare che l’abito scompaia nella complessità del suo background creativo e culturale.
Un altro elemento che de Sarno potrebbe garantire alle prossime collezioni di Gucci è una ritrovata sobrietà, un’eleganza timeless profondamente diversa dal barocco di Alessandro Michele: un cambiamento che non soltanto delinea una nuova filosofia economica e artistica della maison, ma che soprattutto riflette un globale cambiamento dell’estetica del 2023, più pulita, essenziale e spogliata di ogni eccesso.