Il mercato residenziale di lusso conferma la sua tenuta e resilienza. Secondo i dati di “The Wealth Report 2024”, l’analisi pubblicata con cadenza annuale da Knight Frank, nel 2023 sono stati registrati prezzi costanti o in rialzo per gli immobili prime.
Per quanto riguarda il mercato immobiliare italiano, nell’ultimo trimestre del 2023, la ricchezza netta individuale necessaria in Italia per accedere alla Top 1% – ovvero la cerchia delle persone più ricche del pianeta – equivaleva a 2.548.000 dollari. Il Report ha poi evidenziato che sempre più UHNWI – ultra-high net-worth individuals acquistano attici a Milano da utilizzare come prima casa, attratti da generosi incentivi fiscali come la flat tax, che consente ai residenti in Italia di pagare un’imposta forfettaria annua di 100.000 euro sul reddito estero. Il regime fiscale può essere esteso anche ai familiari, con un’ulteriore tassa annuale di 25.000 euro.
Milano rappresenta il principale polo di ricchezza del Paese, collegato da due aeroporti e facilmente raggiungibile dalle Alpi, dal Lago di Como e dalla costa ligure. Ma, con il successo della flat tax, è emersa una nuova sfida: la carenza di alloggi adeguati. Considerando che la popolazione di Milano è aumentata del 10% nell’ultimo decennio, esercitando una pressione su entrambe le estremità della scala abitativa. I prezzi medi delle abitazioni sono passati dai 3.883 euro al metro quadro di cinque anni fa a un massimo di 5.345 euro a novembre 2023. E nel centro della città, i prezzi possono raggiungere i 10.466 euro al metro quadro. La maggior parte degli immobili di pregio si trova in strutture esistenti, quindi, a differenza di molte altre località, il mercato immobiliare milanese non è trainato dalla presenza di nuove costruzioni. L’offerta deriva dalla riqualificazione di edifici esistenti, e quelli disponibili vengono acquistati da developer che spendono milioni per comprare appartamenti da mettere poi in affitto. Data la mancanza di stock immobiliare a Milano, gli acquirenti miliardari optano per appartamenti e per “proprietà trofeo” in cui vivere, a breve distanza dal centro città.
” È stato un grande successo ed è ancora in fase di crescita”, afferma Roberta Crivellaro, partner e responsabile della practice italiana dello studio legale Withersworldwide. “Sempre più clienti chiedono informazioni su Milano perché hanno visto che questa misura è stata mantenuta in vigore dal 2017, quindi lo scetticismo iniziale è ormai superato”.
La popolazione di Milano è aumentata del 10% nell’ultimo decennio, esercitando una pressione su entrambe le estremità della scala abitativa. I prezzi medi delle case sono passati da 3.883 euro al metro quadro di cinque anni fa a un massimo di 5.345 euro nel novembre 2023. La stragrande maggioranza degli immobili di pregio si trova in strutture già esistenti, quindi, a differenza di molti altri mercati del mondo, il mercato immobiliare di Milano non è guidato dalle nuove costruzioni”, afferma Bill Thomson, presidente della rete italiana di Knight Frank. “L’offerta arriva attraverso la riqualificazione degli edifici esistenti e quelli che si rendono disponibili sono spesso acquistati da sviluppatori locali che hanno speso decine di milioni per comprare appartamenti da affittare”.
“Ci sono alcuni settori, come la moda, l’arredamento e la finanza, in cui la presenza a Milano ha davvero senso, ma c’è ancora un po’ di strada da fare prima che possa offrire lo stile di vita di altri centri, e in particolare di altre parti d’Italia”, afferma Thomson. “La gente vuole godersi la vita e risparmiare, e per questo il resto dell’Italia ha il meglio che il mondo possa offrire”.