Gli Oscar 2023 hanno espresso non soltanto il consenso di un’Academy particolarmente unita quest’anno, ma anche l’enorme impatto che un lungometraggio come Everything Everywhere All At Once ha avuto sul grande pubblico internazionale: già diventato un cult, il film nato dall’incontro dei due registi Daniel Kwan e Daniel Scheinert non è soltanto il vincitore incontrastato di quest’edizione degli Oscar, ma rappresenta anche un momento storico di grande importanza per la storia americana, dato che mai prima d’ora una produzione prevalentemente asiatica aveva ottenuto ben 7 statuette nella stessa edizione.
Con Miglior film, Miglior Attrice Protagonista (a Michelle Yeoh), Miglior Attrice non Protagonista (a Jamie Lee Curtis), Miglior Attore non Protagonista (a Ke Huy Quan), Miglior Regista e Miglior Sceneggiatura Originale (per il duo formato da Daniel Kwan e Daniel Scheinert) e Miglior Montaggio, il lungometraggio diventa così un primato unico nel suo genere.
Toccante il discorso di Ke Huy Quan per l’accettazione del premio, parole che hanno soltanto evidenziato quanto importante sia stata la vittoria di Everything Everywhere All At Once per la storia e la società americana.
“Mamma, ho vinto un Oscar. Grazie per tutto ciò che hai fatto per me”, esordisce l’attore vietnamita. “Sono qui, in un viaggio cominciato in una barca, ho passato un anno in un campo profughi e sono finito qui. Sono storie reali, non è cinema, è il vero sogno americano che si avvera”, continua, poi, ringraziando la moglie e Hollywood, che lo ha riaccolto dopo un inizio di carriera che lo aveva relegato all’invisibilità.
Ottimi risultati anche per Niente di Nuovo sul Fronte Occidentale, lungometraggio di produzione tedesca, che porta a casa 4 statuette, tra cui Miglior Film Straniero, Miglior Colonna Sonora, Miglior Fotografia e Miglior Scenografia.
Un momento di estrema commozione, invece, è stata la vittoria di Brendan Fraser per Miglior Attore Protagonista nel film The Whale: Fraser era scomparso dalle scene per aver denunciato le molestie e gli abusi sessuali subiti nel corso della sua carriera; ora che è ritornato a Hollywood, dopo aver rivelato al mondo la sua tragedia personale, non sembra pronto a lasciarci di nuovo, per la gioia del pubblico internazionale.
“Ringrazio l’Academy, la produzione A24 e il regista Aronfoski per la possibilità che mi ha dato di salvarmi con The Whale. Avete un cuore da balena, solo le balene riescono ad andare così in profondità“, ha dichiarato commosso Fraser. “Ho cominciato 30 anni fa a lavorare nel cinema e le cose non sono state sempre facili per me. Tornare in superficie non è stato facile, ma ci sono persone che me lo hanno permesso come i miei figli e il mio manager. Sono molto grato all’Academy”.