Maria Grazia Chiuri, direttrice creativa di Christian Dior, ci accompagna in un viaggio nel tempo per scoprire le donne che, grazie alla propria mente e al proprio corpo, sono state capaci di spezzare le catene di stereotipi, pregiudizi e norme sociali.
Questa è la sintesi della nuova collezione Primavera – Estate 2023 del marchio, un vero e proprio atto di “propaganda” femminile secondo la Chiuri, che con la sua proposta vuole celebrare uno spaccato di storia femminista e francese: gli anni ’20 a Parigi, regno delle avanguardie e del caos artistico, una realtà di luci e oro che in passerella si tramuta in un teatro d’altri tempi, su cui avanzano protagoniste indimenticabili per le donne di tutto il mondo.
Non si tratta di una novità per Maria Grazia Chiuri, che nelle sue ultime creazioni ha sempre ritagliato uno spazio rilevante per il tema dell’emancipazione femminile; la sua collaborazione più recente con l’artista americanaMickalene Thomas, ad esempio, consiste in un pantheon di donne afro-discendenti che rivestono, su tele ricamate, la location all’interno del giardino del Musée Rodin dove si è svolta la sfilata.
Ed è infatti una donna afro-discendente a rappresentare, seppur non totalmente, l’ultima collezione di Dior: Joséphine Baker, ballerina, membro della resistenza francese, attivista per i diritti civili degli afrodiscendenti, umanista e benefattrice, è una vera e propria icona per la cultura francese e incarna perfettamente il messaggio di indipendenza e libertà trasmesso da Maria Grazia Chiuri.
Gli abiti godono di un impatto teatrale e morbidi avvolgono le modelle durante la sfilata.
Realizzati con tessuti di fili metallici e duttili come lo chiffon, abiti sottoveste e smoking in lana si alternano a tailleur con le gonne lunghe a pieghe o diritte, giacche Bar, pantaloni ampi e casacche in georgette, abiti in velluto di seta dall’effetto stropicciato e tailleur dorati con gonna lunga e giacca goffrata.