La donna Dior disegnata da Maria Grazia Chiuri provoca sapendo di provocare e lo fa invitando tutti allo show con un kit ludico e poi, lei per prima, comincia il game.
Uno show, ancora una volta, molto anni Sessanta composto da colori vitaminici, piccoli pezzi svelti, sport e lunghezze corte.

Dior SS22
La designer ha riflettuto sul cambiamento che il sistema ha affrontato con la pandemia, collaborando con l’artista Anna Paparatti per la scenografia dello show. Il gioco del nonsenso è la parola-slogan che si rincorre sulle pareti della sala sfilata che diventa il palcoscenico di una vera e propria esibizione.
La musica live. Il quadro di Troisi. Le modelle che si muovono sui gradini del podio seguendo un ritmo cadenzato prima che tocchi il loro turno per sfilare. E in scena l’alternarsi dell’innocenza di cappottini 60s con Mary Jane all’attitudine sporty di shorts e giacche da boxeur e mini-bowling bag. Tra silhouette asciuttissime, omaggio al lavoro di Marc Bohan, e colori vividi per giacche dal taglio boxy, cappottini precisi, bermuda e micro-gonne.

Dior SS22
“Dopo due anni di pandemia tornare in presenza con il prét-a-portèr è quasi un debutto – afferma la stilista —. È stato un periodo impattante e di riflessione sui diversi modi di comunicare che via via sono stati trovati”.