La città di Dakar diventa la nuova location per la sfilata Chanel Métiers d’art 2022, in cui la direttrice creativa della maison, Virginie Viard, ha potuto esplorare la natura più colorata, vintage e culturalmente vasta della propria identità creativa.
“In questa collezione ho messo tutta la mia anima“, ha spiegato. “Ogni look portato in passerella è il prodotto di una dimensione umana e accogliente di meravigliosi incontri, una nuova avventura artistica”.
La collezione si immerge nella cultura africana e nei suoi codici espressivi senza mai snaturarla, e ne esalta colori, forme e silhouette, affiancandola a una contaminazione vintage che sembra provenire direttamente dagli anni ’70 e che affonda le radici in variegate scene di quell’epoca (dalla disco al funk, per arrivare al punk e al soul).
Si mantengono gli elementi cardine delle creazioni firmate Chanel (come le perle, il tweed e la camelia), ora però arricchiti da aggiunte puramente africane, che ritroviamo nei colori vividi, nelle stampe floreali e in associazioni di pizzo e paillettes: le modelle hanno calcato la passerella accompagnate dal profumo di legni pregiati e dal ritmo incessante delle danze tradizionali, un altro riferimento al patrimonio creativo e artistico del Senegal e al rispetto con cui Chanel intende interfacciarcisi.
Una collezione che annuncia, inoltre, l’inizio di uno scambio culturale di tutto rispetto: da gennaio 2023 rappresentati di le19M (il quartier generale dei Métiers d’Art a Parigi) saranno presenti a Dakar per lanciare con il supporto di IFAN, Institut Fondamental d’Afrique noire, un progetto gratuito e aperto a tutti che ambisce a preservare e tramandare le tecniche sartoriali senegalesi; inoltre, la maison ha annunciato che contribuirà a restaurare la struttura del Palazzo di Giustizia, originariamente edificata nel 1959.
“Il Palazzo di Giustizia a Dakar, dove si è tenuta la sfilata e anche la maggior parte del programma artistico di accompagnamento all’evento, è una delle location più belle in cui sia mai stata presentata una collezione Chanel. È stata una scelta ovvia, ma anche una fonte d’ispirazione”, ha commentato Virginie Viard.