Nella cornice storica di via Condotti a Roma, si apre una nuova tappa della mostra dedicata al lungo dialogo tra Aldo Fallai e Giorgio Armani: un racconto per immagini che attraversa decenni e reinventa l’idea stessa dell’eleganza.
L’esposizione, intitolata “Aldo Fallai per Giorgio Armani 1977-2021”, era stata inizialmente inaugurata presso lo spazio museale Armani/Silos a Milano nel 2023, e ora approda nella capitale per una pausa espositiva fino al 16 novembre.
Il legame tra Fallai — fotografo fiorentino nato nel 1943 — e Armani inizia a metà anni Settanta, quando lo stilista è ancora alle soglie della sua carriera individuale e Fallai, diplomato in grafica con passione per la fotografia, entra nel suo giro creativo.
Questo sodalizio, durato molti anni, ha dato vita a scatti in bianco e nero che trascendono la logica della campagna moda per raccontare una visione: abiti come espressione di stile, personalità e modo di vivere.
La mostra raccoglie circa 250 fotografie, disposte in un allestimento che volutamente non rispetta una sequenza cronologica, per ribadire l’atemporalità del messaggio.
Dalle immagini girate in contesti reali — come un tigrotto in Sicilia o una laguna veneziana ricostruita in studio — fino a ritratti urbani e icone della femminilità e mascolinità modernizzate, il percorso espositivo svela come il duo sia riuscito a dare forma – visivamente – al concetto armani-ano che «lo stile non è farsi notare, ma farsi ricordare».
Armani stesso aveva dichiarato: «Lavorare con Aldo mi ha permesso, fin da subito, di trasformare in immagini reali la fantasia che avevo in mente… perché lo stile, per me, è un’espressione totale».
Fallai, dal canto suo, racconta che il loro lavoro è stato “un dialogo naturale e continuo… con poche risorse e senza effetti speciali”.
Con questa mostra, Roma non solo ospita un evento di grande rilievo nel panorama della moda e della fotografia, ma invita il pubblico a osservare come la moda può diventare documentazione del tempo, dello spirito e della trasformazione sociale.


