La nuova moda di conservare le bottiglie sul fondo marino sta prendendo sempre più piede nei paesi europei. La tecnica già utilizzata dal 2015, negli ultimi anni è diventata una vera e propria tendenza in grado di influenzare l’intero sistema vino. Il processo prende spunto dalla storia greca-romana, in cui venivano sfruttate le caratteristiche fisico-chimiche del mare per accelerare il processo di vinificazione.
La tecnica consiste nel far fermentare spumanti in maniera naturale e passiva, grazie alle diverse proprietà del mare: il movimento della corrente, che elimina i solfiti e l’acidità, la temperatura costante e il buio, garantito dai 30 metri di profondità.
Queste caratteristiche permettono al vino di acquisire tannini più raffinati assicurando un senso di freschezza al palato. L’attenzione alla procedura e la qualità del risultato richiedono tuttavia un aumento dei costi del 30-40% rispetto a quelli tradizionali.
“L’invecchiamento subacqueo dei nostri vini limita l’impatto ambientale rispetto alla vinificazione puramente terrestre, limita le emissioni di CO2, riduce l’uso di risorse energetiche e, soprattutto fa sì che il vino riposi e invecchi in maniera ottimale donando un risultato finale eccellente” spiega Nash Kanyangarara, Head Sommelier di Emerald Maldives Resort&Spa.
E’ recente la cantina immersa a 35 metri di profondità al largo di Cala di Forno (nei pressi di Talamone, Toscana). Accoglie 9.000 bottiglie di vino rosso Terre di Talamo (con uve shyrah, cabernet sauvignon e franc, oltre a merlot). Conservate a una temperatura di 16 gradi e sotto una pressione di 4,5 tonnellate, le bottiglie sono conservate in gabbie di ferro e hanno tappi di vetro per evitare infiltrazioni che il sughero invece permetterebbe. Appena pronte vengono pescate da sub specializzati, coperte e asciugate in cantina. Anche Andrea Montone, sommozzatore di professione, ha ottenuto lo scorso anno i permessi per realizzare la sua cantina subacquea di 400 metri quadrati al largo della stessa spiaggia toscana per far fermentare le bollicine, ovvero spumanti e prosecco. Per l’esperto il movimento del mare che culla le bottiglie esalta il profumo dei vini, elimina gli effetti dei solfiti e cala l’acidità.
Ovviamente, le cantine subacquee sono state costruite in modo da non ostacolare il naturale sviluppo della fauna e flora marina.