La Reggia, celebre capolavoro barocco e patrimonio dell’umanità UNESCO, non è solo un monumento architettonico di inestimabile valore, ma custodisce anche una tradizione vitivinicola che affonda le sue radici nel XVIII secolo. Recentemente, questa tradizione è stata riportata in vita grazie a un ambizioso progetto di recupero della storica “Vigna del Re” situata nel Bosco di San Silvestro, parte integrante del complesso reale.
Nel 1750, re Carlo di Borbone commissionò all’architetto Luigi Vanvitelli la costruzione della Reggia di Caserta, concepita non solo come residenza reale, ma anche come centro produttivo autosufficiente. All’interno di questo progetto, nel Bosco di San Silvestro fu impiantata la “Vigna del Re”, destinata alla coltivazione del Pallagrello, un vitigno autoctono casertano noto per la qualità dei suoi vini, apprezzati dai sovrani dell’epoca. Con la caduta del Regno delle Due Sicilie e l’abbandono della Reggia, anche la vigna cadde in disuso, fino a scomparire quasi completamente.
Nel 2018, sotto la direzione di Mauro Felicori, la Reggia di Caserta ha avviato un progetto di recupero della storica vigna, affidando un ettaro di terreno nel Bosco di San Silvestro alla cantina Tenuta Fontana. L’azienda ha reimpiantato il Pallagrello bianco e nero, riportando in vita l’antica tradizione vitivinicola del sito. La prima vendemmia, avvenuta nel 2021, ha segnato l’inizio di una nuova era per la Vigna del Re.
I frutti di questo impegno si sono concretizzati nella produzione di due vini: OroRe Bianco e OroRe Nero, entrambi ottenuti da uve Pallagrello coltivate nella vigna storica. Il 15 aprile 2024, in occasione del Vinitaly di Verona, è stata presentata la prima bottiglia di OroRe Nero, suscitando grande interesse tra gli appassionati e gli esperti del settore. Durante l’evento, il direttore della Reggia di Caserta, Tiziana Maffei, ha sottolineato l’importanza di questo progetto come esempio virtuoso di collaborazione tra pubblico e privato per la valorizzazione dei paesaggi culturali.
La rinascita della Vigna del Re rappresenta un modello di come sia possibile integrare la tutela del patrimonio storico con iniziative produttive sostenibili. Questo progetto non solo ha restituito vita a una tradizione secolare, ma ha anche contribuito a promuovere il territorio di Terra di Lavoro attraverso la valorizzazione dei suoi prodotti tipici. Inoltre, ha stimolato un dibattito sulle vigne storiche internazionali, evidenziando il ruolo che queste possono avere nella promozione culturale ed economica delle regioni in cui si trovano.
In un’epoca in cui la salvaguardia del patrimonio culturale e la sostenibilità ambientale sono temi centrali, la storia della Vigna della Reggia di Caserta dimostra come la riscoperta delle tradizioni possa essere la chiave per un futuro più consapevole e rispettoso delle nostre radici.