L’annuncio dell’amministrazione Trump riguardo all’imposizione di nuovi dazi del 20% su tutte le esportazioni europee ha suscitato grande preoccupazione tra le imprese italiane, in particolare nel settore degli accessori moda. Questa misura rischia di avere conseguenze significative su un comparto che, nel 2024, ha visto un export verso gli Stati Uniti pari a quasi 3 miliardi di euro.
Nonostante una lieve contrazione del 3,5% rispetto al 2023, le esportazioni italiane nei comparti calzaturiero, pelletteria, conceria e pellicceria rimangono un pilastro dell’economia nazionale e un emblema della qualità del Made in Italy. Tuttavia, l’introduzione dei nuovi dazi potrebbe minacciare la stabilità del settore, incidendo pesantemente sulla domanda statunitense e sulla competitività delle imprese italiane.
Le ripercussioni sul settore e l’economia italiana
L’aumento dei costi per i consumatori americani potrebbe portare a un calo delle vendite dei prodotti italiani, causando ripercussioni negative su aziende e lavoratori. La riduzione della domanda comporterebbe una contrazione della produzione e, di conseguenza, un impatto sui livelli occupazionali. Il settore degli accessori moda, già alle prese con incertezze economiche e geopolitiche, si trova ora di fronte a un’ulteriore sfida che rischia di compromettere la sua crescita.
Secondo Confindustria Accessori Moda, una guerra commerciale basata sull’imposizione di dazi rischia di danneggiare entrambe le parti coinvolte, con effetti negativi non solo per le imprese europee, ma anche per i consumatori e le aziende americane. La minore competitività dei prodotti italiani potrebbe infatti spingere i consumatori statunitensi a rivolgersi verso alternative di qualità inferiore, impoverendo il mercato.
L’appello all’Unione Europea per un’azione congiunta
Di fronte a questa situazione, Confindustria Accessori Moda ha lanciato un appello affinché l’Italia e l’Unione Europea adottino misure concrete per contrastare questa decisione e tutelare le imprese del settore. L’imposizione dei dazi non rappresenta solo un attacco al Made in Italy, ma a tutto il sistema produttivo europeo, che rischia di subire danni economici significativi.
Le istituzioni europee sono chiamate a un’azione rapida e incisiva per proteggere il futuro delle imprese e dei lavoratori del settore. La speranza è che, attraverso le negoziazioni accennate dallo stesso Trump, sia possibile raggiungere una soluzione che scongiuri ulteriori difficoltà per il commercio internazionale.
Nel frattempo, gli operatori del settore si preparano ad affrontare questa nuova sfida, consapevoli che la qualità e l’eccellenza del Made in Italy rimangono il punto di forza principale per competere sui mercati globali.