Nike ha chiuso il secondo trimestre con risultati in diminuzione, ma superiori alle previsioni degli analisti. Nel periodo terminato il 30 novembre, l’azienda di Beaverton ha riportato ricavi pari a 12,4 miliardi di dollari (circa 12 miliardi di euro), registrando un calo dell’8% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente a cambi correnti (9% a cambi costanti). L’utile netto si è attestato a 1,1 miliardi di dollari, in calo rispetto agli 1,5 miliardi dello stesso trimestre del 2022, con un utile per azione diluito (EPS) di 0,78 dollari. Questi risultati hanno superato le attese degli analisti, che stimavano profitti di 968 milioni di dollari e ricavi per 12,12 miliardi. L’ottimismo degli investitori è stato sostenuto anche da segnali di miglioramento strategico e da un focus accentuato sul settore sportivo.
Nel dettaglio, il segmento Nike Direct ha generato 5 miliardi di dollari di ricavi, segnando una riduzione del 13% a cambi correnti (14% a cambi costanti). La flessione è stata attribuita principalmente a un calo del 21% nelle vendite online del marchio Nike e a una diminuzione del 2% nelle performance dei negozi di proprietà. I ricavi all’ingrosso sono stati di 6,9 miliardi di dollari, con una contrazione più contenuta del 3% a cambi correnti (4% a cambi costanti).
Il margine lordo ha subito una riduzione di 100 punti base, scendendo al 43,6%. Questo è stato influenzato da sconti più frequenti e cambiamenti nella distribuzione tra i canali di vendita. Tali effetti negativi sono stati parzialmente bilanciati da una diminuzione dei costi per materiali e spese logistiche.
Converse, marchio affiliato, ha contribuito con 429 milioni di dollari ai ricavi complessivi, in calo del 17% a cambi correnti (18% a cambi costanti), riflettendo un rallentamento generalizzato in tutte le aree operative.
Sul fronte dei costi, le spese operative e amministrative sono diminuite del 3%, fermandosi a 4 miliardi di dollari. Tuttavia, le spese legate al marketing sportivo sono cresciute dell’1%, mentre i costi operativi generali sono calati del 5%, grazie a una maggiore efficienza nei processi aziendali.
«La performance finanziaria del secondo trimestre di Nike ha ampiamente soddisfatto le nostre aspettative, mentre continuiamo a fare progressi nello spostamento del nostro portafoglio», ha affermato Matthew Friend, vicepresidente esecutivo e direttore finanziario di Nike. «Sotto la guida di Elliott, stiamo accelerando il nostro ritmo e riaccendendo lo slancio del marchio attraverso lo sport».
Nonostante un contesto economico complesso, Nike ha mantenuto una solida posizione finanziaria, con risorse liquide e investimenti a breve termine pari a 9,8 miliardi di dollari. Durante il trimestre, l’azienda ha distribuito circa 1,6 miliardi di dollari agli azionisti tramite dividendi e riacquisti di azioni.
«Dopo 60 giorni energizzanti trascorsi con i miei compagni di squadra Nike, la nostra chiara priorità è riportare lo sport al centro di tutto ciò che facciamo. Stiamo intraprendendo un’azione immediata per riposizionare la nostra attività, così da poter tornare a guidare il valore azionario a lungo termine. Il nostro team è pronto a partire e sono sicuro che vedrete altri momenti in cui Nike tornerà a essere Nike»., ha affermato l’amministratore delegato Hill.