Eutropia Architettura + Pininfarina Architecture con Weber Architects e un gruppo interdisciplinare, tra cui Paisà Landscape si aggiudicano il concorso internazionale di progettazione per la riqualificazione della ex Manifattura Tabacchi avviato dall’Agenzia del Demanio.
Il distretto ex industriale della Manifattura è al centro di un’area dalla profonda stratificazione storica, antica e recente: è un quadrante del nord-est cittadino, alla confluenza della Stura nel Po, che prende il nome di Regio Parco dalla tenuta del Viboccone su cui si è poi sviluppato, segnato da infrastrutture e attività produttive che progressivamente sono andate in disuso.
Indetta dall’Agenzia del Demanio nel 2023, la competizione trae origine dal protocollo sottoscritto, nel maggio 2022, dalla stessa Agenzia e da Ministero della Cultura, Regione Piemonte, Città di Torino, il Politecnico e Università degli Studi di Torino.
Per l’ex Manifattura sono stati intanto stanziati 15 milioni di euro per l’avvio delle bonifiche e delle demolizioni (entro il 2025): si tratta di un’area di 4,5 ettari, nella quale si punta a rigenerare 41mila mq di edifici. L’intesa tra gli enti pubblici citati riflette la volontà di insediare funzioni associate a ciascuno dei soggetti coinvolti, con l’obiettivo di rendere l’ex Manifattura un complesso ibrido, in grado di soddisfare le necessità di più comunità e potenzialmente attivo senza soluzione di continuità. Il programma funzionale si base su tre macro ambiti, a partire dalla realizzazione di un nuovo polo archivistico, con aule di consultazione, depositi, centro studi e altri servizi, per i Ministeri della Giustizia e della Cultura. A disposizione delle università locali ci sarebbero poi spazi con servizi per studenti, sale conferenze, aule per l’alta formazione; il sito include inoltre un ulteriore lotto (non oggetto di questo concorso) che potrebbe essere destinato a residenze universitarie. Completano il programma gli spazi per i servizi alla cittadinanza e le aree verdi, anch’esse da riqualificare e connettere con il sistema del verde pubblico urbano.
“La visione progettuale ingloba l’intuizione di instaurare un dialogo tra la componente ambientale e paesaggistica, i nuovi fabbricati e l’eredità dei manufatti storici. Senza compromettere la ricchezza reale e potenziale del contesto, desideriamo generare una nuova immagine urbana estremamente riconoscibile, identitaria ed attrattiva”, afferma Luca Barontini, co-fondatore di Eutropia Architettura e capogruppo del team composto da Vittorio Bonelli e Gloria Morichi.
“Gli spazi che il progetto ricava tra la Manifattura storica e le nuove Architetture diventano l’elemento catalizzatore tra passato e futuro, tra usi antichi e innovazione, tra spazi privati e pubblici. In quel luogo sospeso tra le curve del fiume e le linee rette del corso Regio Parco, la città trova una nuova dimensione per attrarre persone, idee, cultura ed economia. In sintesi, per innescare dinamiche di rigenerazione urbana a elevato impatto sociale”, continua Giovanni De Niederhäusern, Senior Vice President di Pininfarina Architecture.
“L’intenzione generale del progetto è quindi l’articolazione di un equilibrio innovativo e dinamico, che enfatizza l’unicità del luogo e rende l’intervento resiliente e qualitativo dal punto di vista ecologico, microclimatico ed estetico”, commenta Filippo Weber di Weber Architects.
Lo spazio coperto tra i due archivi è concepito come luogo di aggregazione ed eventi, fungendo da palcoscenico per lo sviluppo sociale e culturale. Questo ambiente mira a restituire una forte identità alla Manifattura Tabacchi e a favorire l’uso dello spazio pubblico e della nuova piazza urbana. Gli elementi e le strutture, realizzati off-site e assemblati a secco, facilitano la costruzione e riducono gli scarti. Questo sistema, insieme a dotazioni efficienti e automazioni robotizzate, massimizza la sostenibilità e riduce gli spazi tecnici, favorendo funzioni culturali e sociali che connettono l’Ex-Manifattura con la Torino contemporanea.
“L’obiettivo è offrire oltre al sistema urbano un secondo affaccio, immediato e vicino, che si relazioni con le risorse naturali è lo scopo principale del progetto” – spiega Antonio Stignani di Paisà Landscape – “Nel progetto c’è un nuovo paesaggio identitario, unitario e riconoscibile, nel quale le attività possono essere sperimentate nella natura secondo un modello innovativo”.
Nelle prossime settimane il team vincitore del concorso completerà lo sviluppo della proposta progettuale ed elaborerà il progetto di fattibilità tecnica-economica entro 90 giorni dall’affidamento. Il primo livello di progettazione del lotto 1 del Polo Archivistico sarà ultimato entro il primo trimestre del 2025. Nel frattempo, l’Agenzia ha stanziato 15 milioni di euro per le bonifiche e le demolizioni dei fabbricati, come previsto dal masterplan, che verranno avviate nel primo semestre 2025.