I segnali di allarme erano evidenti e da molto tempo: il rallentamento dei giganti del lusso, il calo dei consumi in Cina, i costi della logistica in aumento complice il conflitto in Medio Oriente e quelli di energia e materie prime. Ora è ufficiale l’industria della moda italiana decrescerà di circa il 3,5% nel full year 2024 rispetto all’anno precedente.
«Arriviamo da anni di crescita record e di grande espansione, ora guardiamo a mesi di resilienza e di riequilibrio. A impattare sul fashion sappiamo che oltre alle guerre, c’è una situazione in Cina non brillante legata alla crisi del real estate». Con queste parole Carlo Capasa, presidente di Cnmi-Camera nazionale della moda italiana ha spiegato il momento congiunturale del comparto questa mattina, durante la presentazione della Milano fashion week women’s collection, che andrà in scena dal 17 al 23 settembre.
Secondo i Fashion economic trends, l’industria della moda tricolore chiuderà l’anno con un fatturato in calo del 3,5%, a quota 97,7 miliardi di euro. L’export manterrà però una crescita cauta attorno al 5,5% per 93,7 miliardi, proseguendo la performance a +5,1% messa a segno nei primi cinque mesi del 2024, a fronte invece di un calo dei consumi interni, con un import a -1,4%.
Emergono però significative differenze tra i settori core (tessile, abbigliamento pelle, pelletteria e calzature), in contrazione del 10% nel Q1 e del 6,7% nel secondo trimestre mentre i collegati (beauty, occhiali, gioielli e bigiotteria) crescono sugli stessi ritmi di fine 2023 (+4,9% e +3,2 per cento). Altrettanto diversificate sono state le performance tra il mercato interno e quello estero. Nei settori core, il fatturato è stato in ripresa sui mercati esteri, con una crescita del 2%, e in calo a due cifre sul mercato italiano.
«Ad agosto al tavolo sul made in Italy abbiamo chiesto al ministro Urso alcune misure per aiutare le pmi in questo momento storico. Evidenzio ad esempio il tema sulla cassa integrazione ordinaria», ha affermato Capasa. Lorenzo Galanti, direttore generale di agenzia Ice, ha poi messo in luce le sfide attuali e futuri per il settore. «La principale si lega all’instabilità dei mercati per la situazione geopolitica, così come ai conflitti sull’intera catena di approvvigionamento e sulla logistica. Le aziende tricolori dovranno poi affrontare la sostenibilità e l’innovazione, dalla blockchain alla tracciabilità dei prodotti, con nuovi metodi di vendita attraverso il Metaverso e l’intelligenza artificiale. Senza dimenticare l’internazionalizzazione, nel mondo c’è una forte richiesta di made in Italy che va accolta».
Palinsesto Milano Fashion Week
Con 173 appuntamenti, 53 sfilate fisiche e 8 digitali, 69 presentazioni e 33 eventi, torna dal 17 al 23 settembre la Milano Fashion Week Women’s Collection. Presenti per la prima volta nel calendario sfilate Susan Fang supported by Dolce&Gabbana, Federico Cina supportato dal Camera Moda Fashion Trust, Chiccomao e Phan Dang Hoang.
Tra le novità in quello digitale, invece, Defaience by Nicola Bacchilega, Francesco Murano, beneficiario del Camera Moda Fashion Trust Grant 2024, Jacob Cohen, Rè Shui, Viapiave33. La nuova edizione, che quest’anno prevede anche un giorno in più, sarà l’occasione per celebrare anniversari importanti. Iceberg si prepara a festeggiare i suoi 50 anni con una sfilata Co-Ed, interpretata dal direttore creativo James Long, a cui seguirà un party volto a ripercorre i momenti chiave che in questi cinque decenni hanno fatto la storia del brand.
Laura Biagiotti celebrerà i 50 anni esatti dalla prima sfilata del brand nel calendario della Milano Fashion Week. Inoltre, Redemption celebrerà 10 anni dalla sua nascita. In occasione del suo sessantesimo anniversario, poi, Vogue Italia present il percorso espositivo a Sixty Years of Vogue Italia – Sessant’anni di Futuro, dal 19 al 21 settembre a Palazzo Citterio a Milano.
Il primo giorno dell’evento, martedì 17 settembre, dalle 12 alle 15 si terrà l’evento di inaugurazione del Fashion Hub allestito a Palazzo Giureconsulti, mentre la settimana si chiuderà il 22 con l’evento Cnmi Sustainable Fashion Awards 2024, realizzati da Camera Nazionale della Moda Italiana in collaborazione con Ethical Fashion Initiative (Efi) dell’Agenzia Itc delle Nazioni Unite e con il sostegno del Comune di Milano.
A chiosare è stata Alessia Cappello, assessore allo sviluppo economico e politiche del lavoro del Comune di Milano. «C’è bisogno che i brand continuino a investire nella cultura, urbanistica e corsi di formazione. Cito gli esempi di Tod’s per la riqualificazione della facciata di Palazzo Marino o di quella firmata da Fondazione Prada per il quartiere circostante, fino alle borse di studio finanziate da Ferragamo nell’ambito del Patto per il lavoro. Se qualcuno ha una buona idea, sarà ben accolta».