Il turismo di lusso parla sempre più Milanese. In città ci sono 15 hotel cinque stelle L con 1.704 camere e 3.962 letti, a cui si aggiungono 16 hotel cinque stelle con 1.701 camere e 3.486 letti presi d’assalto da vip e ricconi e presidiati dai fan in attesa di poter vedere i loro idoli. Il settore conta oltre 3.500 addetti e un indotto che si aggira intorno al miliardo e mezzo di euro.
Tutto ciò ha una ricaduta importantissima anche per il commercio; il turista “alto spendente”, secondo il presidente di MonteNapolene District, Guglielmo Miani: “Spende mediamente 2.350 euro nel boutique del centro che, numeri alla mano, risulta il più alto scontrino medio al mondo”.
Prospettive e numeri emersi durante Duco Italy, il più grande evento italiano dedicato al turismo del lusso in questi giorni in corso a Milano dopo cinque edizioni ospitate a Firenze.
“Rinforzare ulteriormente l’immagine di Milano come meta del turismo altospendente è davvero strategico per la nostra città”, spiega l’assessora allo Sport, al Turismo e alle Politiche giovanili Martina Riva. “Si tratta, infatti, di una tipologia di turismo numericamente contenuta – prosegue – ma che contribuisce con cifre importanti al benessere delle nostre attività commerciali e dei nostri hotel”.
In questi giorni si gioca la partita del futuro. A Milano sono arrivati 240 buyer, tra consulenti e tour operator del turismo di alta gamma a confronto con 290 brand italiani, tra hotel, agenzie di viaggio di lusso:
A stilare una classifica delle presenze è il direttore del Mandarin Oriental, nonché consigliere di Milano&Partners, Luca Finardi:«Il 25% arriva dagli Stati Uniti, un ruolo importante è quello del mercato inglese che si attesta tra il 12 e il 15%. Percentuale vicina al mercato del Medio Oriente, tra il 12 e il 13%. E non dimentichiamoci gli italiani che sono il 10%».
Finardi fa notare come sono aumentati dal 2014 anche i giorni di permanenza, passando da 1,8 giorni all’attuale 2,6 e questo ha portato un aumento delle tariffe registrate.