Il lago di Como si prepara a diventare uno dei nuovi gioielli dell’ospitalità di lusso sotto l’influenza del gruppo LVMH, colosso francese del luxury internazionale.
Dopo essere sbarcato in Sardegna, infatti, la società di Bernard Arnault ha rivolto le sue attenzioni al celebre Castello di Urio, parte del patrimonio immobiliare dell’Opus Dei, prelatura personale della chiesa Cattolica fondata dal presbitero spagnolo Josemaría Escrivá de Balaguer nel 1928; l’intera proprietà è stata acquistata dal gruppo parigini per oltre tre miliardi di euro.
La proprietà, tra le città di Moltrasio e Carate, si estende per due ettari e fu probabilmente costruito sulle rovine di un antico insediamento alla fine del Seicento. Fu la residenza dei conti Della Porta, ma anche delle famiglie Castelbarco e Dupuy, mentre nell’Ottocento divenne la casa dei Melzi d’Eril e del barone Richard, che ne definirono l’estetica attuale.
Dal 2024 a gestire il castello sarà Belmond, una delle numerose diramazioni del gruppo LVMH, che nel proprio portfolio di proprietà già include il Cipriani di Venezia, il Caruso di Ravello, l’hotel Splendido di Portofino, Villa San Michele a Fiesole e i treni dell’Orient Express.