Dopo Balenciaga, anche Demna Gvasalia, Ceo creativo della stessa maison, si è scusato per la campagna pubblicitarie dal sapore bondage-sadomaso con i bambini: “E’ stata una scelta artistica sbagliata. Non è stato appropriato avere bambini in foto che promuovevano oggetti che non hanno nulla a che fare con loro”, ha detto lo stilista georgiano che nel 2015 ha preso le redini della maison rilanciandone la popolarità.
Demna ha aggiunto che lavorerà con organizzazioni che proteggono i minori “per aiutare sulla terribile questione” dello sfruttamento sessuale dei bambini.
Intanto su TikTok alcuni clienti hanno pubblicato video dove distruggono abiti, borse e scarpe della maison per protesta. È rimasta invece in silenzio sia Salma Hayek che il marito François-Henri Pinault: lui è il Ceo di Kering, la ‘parent company’ a cui fa capo la casa di moda.
In tutto questo caos mediatico oggi è intervenuto Kanye West, unico finora a difendere Balenciaga. Pur essendo stato scaricato a ottobre dalla medesima maison, il rapper e stilista – ex marito di Kim Kardashian – ha difeso su Twitter Demna Gvasalia. “Sto dalla parte di Balenciaga e denuncio ogni caccia alle streghe. Il traffico dei bambini non comincia né finisce con una campagna di moda”, ha scritto, postando poi una sua foto in tenuta d’assalto accompagnata da un altro messaggio: “Mai voltare le nostre spalle a Demna e la famiglia di Balenciaga per la vita. Cancellate la ‘cancel culture'”.