L’azienda romagnola di calzature e accessori è stata selezionata per tramandare il proprio heritage ai futuri talenti del settore. Baldinini, che da altre 110 anni fa del Made in Italy il suo vanto, diventa modello da seguire nella salvaguardia per il patrimonio stilistico e artigianale rendendo fruibile la cultura dell’industria calzaturiera alle nuove generazioni.
Il Dipartimento di Beni Culturali dell’Università di Bologna e Baldinini hanno avviato una partnership per un progetto di ricerca sulla conservazione e valorizzazione dei beni culturali della moda, comprendente anche degli archivi storici delle più rilevanti imprese calzaturiere italiane.
Il primo passo del progetto è stato il riordino dell’archivio di prodotto, costituito da oltre 2000 calzature che sono state datate, ordinate e collocate in uno spazio dedicato al patrimonio storico. Successivamente ogni modello è stato classificato partendo dal sabot, modello che porta Gimmi Baldinini ad essere il precursore nella sua trasformazione da scarpa da lavoro ad oggetto di desiderio di ogni donna, per arrivare all’iconico texano che dal 1984 portò grandi successi a Baldinini. L’importante lavoro di conservazione dell’archivio negli ultimi 30 anni e la costante sperimentazione e ricerca sul prodotto ha fatto sì che l’Università degli Studi di Bologna riconoscesse Baldinini come case history per la conservazione e digitalizzazione dell’archivio storico.
Verrà presentata alla comunità scientifica il prossimo ottobre a Ravenna durante uno speciale convegno dedicato al 75° anniversario dell’Unesco. Un percorso fatto di creatività, passione e innovazione che sarà tramandato alle generazioni future per salvaguardare il patrimonio storico di un settore ad alto rischio di dispersione dei beni culturali.