Lady Diana, 25 anni senza l’icona che rivoluzionò la corona inglese

Un’icona che non morirà mai. A 25 anni esatti dalla morte, il mondo intero ricorda Lady Diana Spencer, diventata principessa del Galles dopo il matrimonio con l’erede al trono, Carlo d’Inghilterra.

Era il 31 agosto 1997 quando, in un incidente d’auto tunnel del Ponte dell’Alma a Parigi, morì la diva.

In occasione dell’anniversario simbolico, l’emittente Discovery Investigation ha diffuso “La Double Enquete”, un reportage basato sulle indagini fatte sul luogo della sciagura da Martine Monteil, capo della brigata criminale e una delle prime persone ad arrivare sul posto, pochi minuti dopo l’incidente della Mercedes S280 a bordo della quale la 36enne Lady Diana viaggiava con il nuovo fidanzato, Dodi Al-Fayed.

In Francia, in Gran Bretagna e in molti altri Paesi nei giorni, mesi e anni successivi alla sciagura i media sono spesso tornati sulle circostanze dell’incidente avvenuto nel tunnel dell’Alma e, ancor di più, sulle zone d’ombra, i misteri che a distanza di 25 in parte avvolgono ancora la tragica scomparsa della popolare principessa, diventata un’icona, propulsa nell’olimpo dei miti e come tali destinati all’eternità.

Per questo anniversario, fa sapere il quotidiano britannico Telegraph, il principe William, Duca di Cambridge, e il principe Harry, Duca di Sussex, celebreranno la tragica ricorrenza in privato, ciascuno per proprio conto, tracciando una linea di separazione fra le loro commemorazioni pubbliche.

Lady D. rivoluzionò lo stile di casa Windsor, la sua personalità, molto insofferente all’etichetta di corte, fu in grado di scuotere la polvere da kilt e loden blasonati riflettendosi su scala mondiale. Una rivoluzione basata sull’eleganza che la fece diventare una vera e propria icona glamour, anche grazie alle numerose amicizie con i grandi stilisti. Ma la vera svolta di stile, per Diana, arrivò dopo la separazione: a quel punto era una donna libera di mostrarsi come voleva.

Insomma, c’è un prima e un dopo Diana, nella famiglia reale britannica, che oggi è profondamente cambiata rispetto a venticinque anni fa. E non per una questione generazionale.