Era dal 1975 che puntualmente Valentino sceglieva le passerelle di Parigi per presentare le nuove collezioni primavera-estate, ma quest’anno qualcosa è cambiato, ad accogliere la Maison di Garavani sono state infatti le passerelle della Milano Fashion Week. Tra gli obiettivi principali perseguiti dal brand il voler “ri-significare” i propri codici stilistici innovando l’interpretazione della bellezza.
Andata in scena all’interno di un ex fonderia anni ’30 della Bovisa, la collezione Valentino primavera-estate 2021 prêt-à-porter ha visto prendervi parte 66 giovani tra modelle e modelli portatori di un nuovo concetto di normalità applicato al fashion. Sono emersi i loro volti, il loro stile, i loro sguardi e il loro portamento, per così dire, normali, semplici e quotidiani.
“Bellezze non canoniche scelte per la loro unicità e personalità”, le definisce così la Maison, scorte nel loro vivere quotidiano, fra gesti banali e personalissimi, in grado però di attrarre e ammaliare. Phoebe Matthews, Ryan Meyer, Sophia Hyldtoft, Teddy e Zinzi sono solo alcuni nomi del cast che ha sfilato, con in controtendenza se confrontato ai rigorosi canoni di bellezza e portamento degli ultimi 20 anni .
Per il Direttore Creativo Pierpaolo Piccioli liberarsi dai rigidi canoni del passato è quasi una mission e questa sfilata ne è stata uno dei primi passi fondamentali: “ho cercato nei loro volti le loro storie per trovare una nuova bellezza”, sinonimo di “libertà e individualità”.