Il Museo del Novecento di Firenze ospita la prima mostra personale in una istituzione italiana dell’artista e ambientalista americana Haley Mellin, nota per il suo impegno nella pittura e nella tutela ambientale.
La mostra, intitolata “Siamo Natura”, è curata da Sergio Risaliti e Stefania Rispoli e sarà aperta al pubblico da martedì 24 giugno fino a mercoledì 29 ottobre, presso il Museo del Novecento.
Haley Mellin è la fondatrice dell’organizzazione no profit Art into Acres, un’iniziativa che ha coinvolto numerosi artisti nella salvaguardia di oltre 30 milioni di ettari di foreste primarie, grazie alla collaborazione con comunità indigene e municipali e con aree di conservazione comunitaria, ossia territori dedicati alla tutela della biodiversità e al riconoscimento legale delle terre alle comunità storiche locali.
Il progetto Art into Acres è presentato al pubblico come una forma di attivismo artistico, strettamente legato alla sua pratica pittorica e grafica.
Oltre al suo impegno nella conservazione ambientale, Haley Mellin realizza dipinti dei paesaggi che lei stessa contribuisce a proteggere. Le sue opere si distinguono per una delicatezza quasi impalpabile nella resa dei dettagli, che mette in luce la ricchezza e la diversità degli ambienti naturali rappresentati.
“L’arte è consapevolezza di un concetto, un modo di essere, una testimonianza, un’eredità”, afferma Mellin. “La pittura, per me, è conservare uno stato d’animo preciso, un modo di vivere nella e con la natura. È un omaggio, non un’alterazione: è tempo, osservazione, studio, ascolto, mentre la natura parla”.
La mostra fiorentina raccoglie sia le sue opere che i progetti ambientali, offrendo una riflessione profonda sulla loro interconnessione. L’esposizione mette in rilievo l’impegno diretto dell’artista nella documentazione dei paesaggi protetti, attraverso piccoli dipinti en plein air, realizzati stagionalmente in studi all’aperto, senza uso di elettricità, riscaldamento o condizionamento, per ridurre le emissioni.
“Una conservazione del territorio ben fatta è invisibile – dice Mellin – Non lascia tracce del tuo passaggio. La vita continua a scorrere come ha sempre fatto, da millenni”.
In occasione della mostra, Haley Mellin ha anche avviato una collaborazione con il Museo del Novecento per la creazione del Giardino delle Leopoldine, un progetto di rigenerazione naturale che prevede la piantumazione di circa 300 specie autoctone o tipiche del paesaggio toscano all’interno del chiostro antico del Museo. Il progetto nasce da una ricerca storica sull’assetto originario e sugli usi del giardino, inteso come luogo di contemplazione, dialogo, silenzio e profumi. Il Giardino delle Leopoldine sarà inaugurato il 24 giugno.