We.Do Holding, il gruppo padovano attivo nel settore dell’arredo design d’alta gamma, ha presentato un nuovo progetto di filiera denominato Supply Echosystem. Si tratta di un modello organizzativo unico nel suo genere, centralizzato e più efficiente, che permetterà alle aziende della filiera produttiva un doppio vantaggio. Da un lato, beneficiare di un sistema di certificazione e di rating di filiera solido e affidabile, di nuovi strumenti finanziari e di reali possibilità di essere più sostenibili, anche tramite il contratto di filiera sostenibile firmato con Intesa Sanpaolo, dall’altro, di mettere in atto una osmosi di competenze tra la capogruppo, le sue aziende e la catena di fornitori, secondo il modello contrattuale delle reti d’impresa.
Negli ultimi anni il tema della sicurezza delle catene di apporvvigionamento e in particolare la necessità di garantire la continuità delle forniture – dopo i tanti colli di bottiglia creatisi in conseguenza della pandemia da Covid-19 e poi della guerra tra Russia e Ucraina – è diventato centrale per le imprese europee.
Le soluzioni ideate e sviluppate sono state di diverso tipo, ma tutte hanno avuto come minimo comun denominatore la volontà di ridurre le distanze dai fornitori e di aumentare il controllo sulla filiera.
“Nella maggior parte delle esperienze in atto di supply chain – spiega il presidente di We.Do Holding Andrea Olivi – esiste un’asimmetria che porta alla massimizzazione del vantaggio per la capofila. Lo stesso approccio si rileva nei modelli di fornitura dei general contractor, per i quali si genera valore “stritolando” il fornitore. Il nostro progetto parte dalla ricerca di convenienze dei soggetti che a tale accordo partecipano (approccio collaborativo “win-win”), oltre che naturalmente delle imprese del gruppo. I soggetti facenti parte del sistema di supply chain di gruppo ricevono dalle nostre aziende e trasferiscono alle stesse capacità e conoscenze, consentendo ai rispettivi collaboratori di ampliare le proprie skills generando maggior valore per clienti e stakeholders”.
Supply Echosystem prevede un accordo di cooperazione tramite una struttura che permette, oltre ai benefici di rating di filiera, il trasferimento di capacità e conoscenze tra la supply chain e le aziende del gruppo. I benefici non sono solo economici (una migliore gestione delle relazioni con le banche o il miglioramento delle performance di sostenibilità), ma anche di accrescimento di valore.
“In quanto soggetto terzo, autonomo dal punto di vista giuridico e imprenditoriale, la supply chain potrà essere in grado di finanziare il proprio capitale circolante e di sostenere gli investimenti imprenditoriali” ha affermato Ivano Selvestrel, amministratore delegato di We.Do Holding, “Potrà beneficiare non solo del rating della capogruppo, ma anche di strumenti finanziari più evoluti: stiamo studiando, insieme agli istituti bancari, anche forme innovative connesse a una marcata digitalizzazione dei processi organizzativi, che mi limito solo a citare, come il Purchase Order Finance, Advance Reverse Factoring, Dynamic Discounting, Invoice Auction”.