Oltre 600 miliardi di euro di ricchezza generati nel 2030. A tanto dovrebbe arrivare il contributo offerto al Pil italiano dalla filiera immobiliare. Un dato in netta crescita rispetto ai 510 miliardi generati nel 2023 impiegando il 9% della forza lavoro del Paese. Il dato è stato svelato dal patron di Scenari Immobiliari, Mario Breglia, insieme al numero uno di Dils, Giuseppe Amitrano, in occasione della presentazione del rapporto “Innovare Vale – i megatrend al 2030 e 2050 come motori di sviluppo e valore” presentato in occasione dell’Innovation Forum 2024.
Giuseppe Amitrano, ceo di Dils: “Alcuni segmenti tradizionali dovranno essere ripensati per adattarsi alle nuove necessità determinate da uno stile di vita contemporaneo e nel rispetto degli standard ESG Allo stesso tempo, si stanno sviluppando anche nel nostro Paese nuove asset class legate O macro-trend sociali ed economici come healthcare ed education. Sulla sanità nel mondo real estate esistono già alcuni esempi le RSA e gli ospedali privati. L’education è invece un settore ancora poco esplorato dal punto di vista degli investimenti immobiliari, benché animato da una domanda crescente di formazione di qualità”.
Partendo da cinque fattori strutturali – popolazione e società, territorio e ambiente, politica e geopolitica, istruzione, economia e lavoro – e prevedendo i driver dell’economia e del sistema di connessioni e relazioni, lo studio ha fatto emergere dei megatrend positivi per il prossimo futuro. A disegnare gli equilibri economici, i piani politici, le strutture sociali, le scelte ambientali e i valori del domani saranno efficienza, tecnologia, qualità e cultura. Trend che, se saputi sfruttare, porteranno a una crescita continua del Pil dell’1,1% l’anno.
“I megatrend illustrati nel rapporto – spiega il presidente di Scenari Immobiliari Mario Breglia – mostrano un mondo in profonda trasformazione, con una crescente competizione e alla ricerca di nuovi percorsi in ambito sociale ed economico. La riduzione della popolazione in Italia e il calo dell’attività edilizia privata non hanno come conseguenza una contrazione dell’industria dei servizi immobiliari. Anzi, diventa sempre più importante l’innovazione di prodotto per modificare il patrimonio esistente. L’ibridazione delle funzioni sarà la chiave di lettura dei prossimi anni”.