Dolce & Gabbana sceglie di lasciarsi trasportare dalla tradizione per raccontare una storia di fantasia, folklore, amore ed eleganza in uno scenario d’eccellenza, fiore all’occhiello dell’identità italiana e dell’unicità del nostro panorama architettonico e culturale.
Siamo in Puglia, tra i magnifici trulli di Alberobello: i coni di pietra coronano piccole casette bianche, incastonate tra strade di stretti intrecci; è su di loro che si alternano modelle avvolte da pizzi bianchi e neri, volant vaporosi e cappelli che ricalcano la silhouette caratteristica dei trulli.
“Siamo onorati di fare questo evento in Puglia: la location e la situazione ci mettono in una situazione inusuale, dopo le altre località che abbiamo toccato in Italia. Quando abbiamo iniziato a disegnare gli abiti per Alberobello, abbiamo pensato che in questo spazio autentico si poteva realizzare il sogno che ha portato alla fondazione di questo piccolo villaggio“, hanno dichiarato Domenico Dolce e Stefano Gabbana.
I due designers continuano con questa tappa il loro tour tutto nostrano di Alta Moda, Alta Sartoria e Alta Gioielleria, che ha già toccato alcune delle più celebri e iconiche città italiane, come Taormina, Napoli, Palermo, Siracusa, Portofino, Milano, Como e Venezia: il risultato di questo processo è un mosaico di identità regionali, di tradizioni inconfondibili e di amore per l’Italia.
L’obbiettivo di Dolce & Gabbana si delinea così nel desiderio di ricostruire l’immagine folkloristica e culturale di una diversità tutta italiana.
“Una collezione capace di leggere le origini: come, in questa regione, l’olio di oliva è la base del cibo, così l’Alta Moda è l’autenticità della moda“, la descrivono Domenico Dolce e Stefano Gabbana. “Siamo venuti ad Alberobello un anno fa, abbiamo chiesto agli artigiani locali se volessero lavorare con noi per celebrare la Puglia e la risposta positiva è stata unanime”.
Il risultato è un allestimento d’alta moda in cui a dominare è una sapienza tessile tramandata tra le generazioni: appaiono così vestaglie lavorate al telaio come le tovaglie ricamate, abiti in chiffon, pizzo e pizzo su tulle, un alternarsi di bianca innocenza e di oscura sensualità, garantita da trasparenze assolute e da lingerie quasi del tutto visibile.