Quali sono gli ingredienti per creare la super model perfetta? La ricetta per il successo in passerella è cambiata nel corso del tempo, anche in modo radicale, come dimostra l’inevitabile scontro tra la generazioni delle top model degli anni ’90 e delle nuove stelle dell’alta moda, icone dei social media e di stile.
Non possiamo definire l’era di The Trinity (Naomi Campbell, Linda Evangelista e Christy Turlington) finita, dato che l’aura di fama e autorità che circonda queste donne è immortale: le stesse Bella e Gigi Hadid sono state allieve della musa di Versace, Naomi Campbell, nonché della severissima Yolanda van der Herik “Hadid”, modella di grande successo e madre delle beniamine dei social media; tuttavia, è ingiusto confrontare passato e presente.
Oggi, infatti, essere “supermodelle” significa essere fashion influencers e celebrità: personalità e bellezza vanno di pari passo, e una copertura mediatica è essenziale per garantire la visibilità di una nuova protagonista delle passerelle. Basti pensare a Kylie e Kendall Jenner, le più giovani sorelle Kardashian, sbocciate nel mondo dell’alta moda e del beauty grazie al successo della famiglia, o a Lila Moss (figlia della supermodella Kate Moss e il direttore creativo Jefferson Hack) e Deva Cassel (figlia di Monica Bellucci e dell’attore Vincent Cassel).
Online si parla di “nepo-baby“, termine utilizzato per riferirsi alle eredi di grandi nomi e carriere che hanno segnato l’alta moda e la cultura mainstream, trampolino di lancio per il loro successo globale: questo spiegherebbe, ad esempio, perché Kendall Jenner continui a essere considerata una “top model”, quando personalità dell’industria (tra cui Naomi Campbell stessa) criticano aspramente la sua camminata e i suoi scatti o perché Lila Moss abbia sfilato in passerella, seppur non sia abbastanza alta per poterlo fare.
Se pensiamo alla The Trinity sopra citata, invece, ci troviamo davanti figure fondamentalmente private, più schive e misteriose: donne che sono entrate nell’alta moda con le proprie forze o facendo la cosiddetta gavetta, e che per mantenere la propria posizione hanno dovuto lottare.
“Per diventare una top model bisogna essere contemporaneamente su tutte le copertine del mondo, in modo che la gente possa riconoscerti” affermava un’alta dea della passerella, Claudia Schiffer, sintetizzando perfettamente quanto impegno fosse necessario per essere una vera star.
Oggi l’industria della moda si divide in due per quanto riguarda le supermodelle: tra creature provenienti da celebri nomi dell’alta moda e del mondo dello spettacolo, bellissime e con una grande presenza social, ad altre entità silenziose, non conosciute dal grande pubblico, ma ricercate dai designer e molto più attive delle loro controparti più presenti su Instagram e TikTok.
Sembrano lontani i giorni di America’s Next Top Model, reality tv che gradualmente aveva sempre più avvicinato il mondo dei social media a quello della passerella, quando per diventare modelle, talvolta, bastano 15 minuti di fama o un cognome particolarmente seducente.