Il sistema moda vigila con preoccupazione la crisi di governo. Dopo la giornata concitata di ieri, in cui il premier Mario Draghi è salito al Colle per rassegnare le dimissioni, il presidente di Confindustria moda Cirillo Marcolin, si è espresso in merito esternando apprensione per il futuro del comparto.
“Il mondo del tessile, moda e accessorio esprime forte preoccupazione per gli sviluppi politici che il Paese sta vivendo. Il contesto attuale impone che il governo possa lavorare e portare avanti tutti gli impegni assunti, sia sul piano interno che a livello internazionale”, ha affermato il presidente.
Che chiosa poi esplicando le problematiche che l’industria fashion ha vissuto gli anni tra pandemia e crisi energetica causata dalla guerra.
“Il nostro settore, che occupa circa 600 mila addetti in Italia ed è il principale contributore alla bilancia commerciale del Paese, non è ancora completamente uscito dalla crisi pandemica e la ripresa del comparto è messa a rischio dall’esplosione dei costi di energia e materie prime, dalla crescita dell’inflazione e dalla forte esposizione sui mercati internazionali delle nostre imprese”.
La crisi estiva di cui è difficile prevederne una conclusione, ha scatenato anche la reazione dei mercati, tanto che Piazza Affari, la peggiore in Europa, cede il 3,7%.