Il primo blue jeans italiano, realizzato dalla fiorentina Roy Roger’s che ha fondato il suo impero sul denim all’italiana, compie 70 anni. L’azienda oggi arrivata alla terza generazione è guidata da Patrizia Biondi, presidente e figlia del fondatore, insieme ai figli Niccolò, amministratore unico e Guido, direttore creativo.
Per celebrare l’anniversario lo storico marchio porta a Pitti uomo 101 di Firenze una collezione ispirata ai 70 capi più emblematici del suo passato. La Anniversary Collection è composta di 30 pezzi tra jeans, camicie, giacche, giubbotti, salopette, gilet. Pezzi che coprono un arco di tempo di circa 30 anni, dagli anni ’50 agli anni ’80. Ovvero dalla nascita del marchio con il jeans con la zip sulle tasche posteriori passando per la camicia con cerniere su taschini e bottoni a pressione, fino al, ancora oggi di moda, jeans a zampa d’elefante.
Tutto è realizzato in denim cimosato che da sempre esalta il colore indaco e la naturalezza del tessuto caratterizzante. Per creare il minor impatto possibile sull’ambiente, tutti i tessuti sono realizzati con cotone reused, recuperato e riciclato per rendere più sostenibile l’attività di produzione. L’amministratore unico, Niccolò, ha detto: «Rimarcando l’attenzione che ormai da più collezioni il brand riserva alla sostenibilità, tutti i materiali di questa capsule sono realizzati con cotone recuperato e riciclato per rendere più green il ciclo produttivo e diminuire l’impatto ambientale»,
Un brand che ha portato il sogno americano nel nostro Paese, e non solo, fin dal 1952 quando Francesco Bacci e la moglie Giuliana realizzarono un paio di pantaloni con uno tra i più grandi fornitori di denim Made in Usa, la Cone Mills Corporation di New York.
“Sebbene in questi anni sia stata creata una buona rete distributiva soprattutto in Nord Europa, in Francia e in Germania, l’Italia rimane comunque il nostro mercato principale e dopo l’apertura di un nuovo negozio a Padova lo scorso ottobre abbiamo in previsione ulteriori opening anche a Milano.”, conclude il figlio di Patrizia Biondi.