Diciassette designer e artisti sono stati invitati a reinterpretare la sedia “Medallion” di Dior per la presenza più significativa della casa francese al Salone del Mobile di Milano. Un gruppo di designer provenienti da Cina, Corea, Giappone, Libano, Sud Africa, Regno Unito, Olanda, Italia e Francia comprende Sam Baron, Nacho Carbonell, Pierre Charpin, Dimore Studio, Martino Gamper, India Mahdavi, Nendo, Ma Yansong, Tokujin Yoshioka e Pierre Yovanovitch.
La collezione Dior Maison, sotto la direzione creativa di Cordelia de Castellane si concentra su oggetti da tavola e decorativi, anche se nel novembre 2020 ha lanciato il tavolo da gioco e le sedie ‘Bonne Aventure’. All’inizio potrebbe sembrare strano trovare delle sedie da Dior, ma nel 1947, quando Christian Dior aprì la sua casa di moda, si rivolse a Victor Grandpierre per decorare il salone.
Quello schema di design originale includeva poltrone grigie e bianche e la sedia “Medallion” con schienale ovale usata per far sedere gli ospiti alle sue sfilate, entrambe in una visione anni ’40 dello stile neoclassico Luigi XVI che il couturier amava. La poltrona fu immortalata nel Diorama del 1955 e nelle campagne del profumo Miss Dior del 1958 dall’illustratore René Grau. In seguito, è diventata quasi un’icona della casa come la giacca ‘Bar’ o il modello Cannage.
In mostra dal 5 settembre 2021, a Palazzo Citterio, nel quartiere milanese di Brera, 17 designer hanno dato il loro tocco personale alla sedia Dior “Medallion” con schienale ovale. Circa 30 sedie sono esposte, alcune come coppie o set.
Pierre Charpin ha ridotto la sedia ‘Medallion’ di Dior al minimo assoluto, con solo un profilo in resina metallica nera e rifinito con una seduta a specchio, che permette all’utente di guardare “se stesso prima di essere guardato”.
La ‘Chaise Medaillon 3.0’ di Nendo è fatta di due lastre di vetro temperato, con lo schienale e le gambe formate da una curva tenuta in posizione con un sedile a mensola e il caratteristico schienale ovale reso come un vuoto.
Seungjin Yang, che vive a Seoul, ha applicato la sua caratteristica tecnica a palloncino per ‘rivestire’ la seduta e lo schienale della sua altrimenti piuttosto fedele resa della sedia, realizzata interamente in resina epossidica.