Carlo Gancia introdusse per primo in Italia e in Piemonte, nel 1865, il Metodo Classico, con uve Chardonnay e Pinot Nero, avviando così una tradizione nella regione dei Savoia che è proseguita con successo fino ai giorni nostri, grazie all’impegno costante dei vignaioli locali, che nei decenni hanno perseguito l’arte delle bollicine, a partire dalla vigna fino ai lunghi affinamenti in cantina. Negli ultimi tre decenni, inoltre, ai vitigni internazionali impiegati nel Metodo Classico si sono affiancati nella spumantizzazione vitigni autoctoni, quali l’Erbaluce di Caluso e il Cortese, con risultati davvero notevoli. Nel Piemonte meridionale e in Alta Langa, tanti viticultori hanno cominciato a creare vini spumanti di alta qualità, talvolta sartoriali, e soprattutto con un potenziale notevole d’invecchiamento. Una ricerca continua verso l’eccellenza, che ha dato i suoi frutti, con vini longevi, vigorosi, complessi, capaci di esprimere il territorio e valorizzare le varietà enoiche locali. Non ci riferiamo tra l’altro a produzioni enormi, in Alta Langa per esempio si superano a mala pena 1,5 milioni di bottiglie, assorbite quasi interamente dal mercato italiano. Mentre la produzione di Erbaluce di Caluso comprende appena 37 comuni, tra Ivrea e Caluso. Infine, la superficie dei vigneti coltivati a Cortese non arriva ai 3 mila ettari, per non menzionare la sola denominazione del Gavi DOCG.
Tutte cifre queste che danno bene l’idea di realtà vitivinicole molto selettive. Dove il terroir, la parcellizzazione dei vigneti, il microclima incidono moltissimo sulla qualità delle uve. Quindi, come avviene nella produzione del Metodo Classico, la mano dell’uomo è fondamentale, per le scelte che compie in fase di vinificazione e affinamento e in generale durante tutte le procedure di lavorazione in cantina.
Ecco allora qualche esempio di artigiani del Metodo Classico piemontese, che hanno ottenuto grandi risultati. A loro, ovviamnte se ne affiancano molti altri, ma per ragioni di spazio non possiamo segnalarli tutti quanti.
L’Azienda Agricola Cieck si è imposta fin da subito per la qualità del suo lavoro sul vitigno Erbaluce di Caluso. Dal 1987 produce un Metodo Classico Millesimato di gran pregio, il San Giorgio Erbaluce DOCG. Praticamente un Blanc de Blancs, fresco e insieme molto strutturato, che fa un affinamento sui lieviti di almeno 36 mesi, più altri 6 mesi dopo la pulitura dalle fecce. Anche il grado alcolico di questo vino è importante per essere uno spumante, 13% pieni, è ha una complessità tale da essere abbinato anche a tutto pasto, con pesce e carni bianche.
Ma dire Erbaluce è quasi come dire Orsolani. Questa famiglia di vignaioli si dedica alla coltivazione del vitigno fin dalla fine del XIX secolo. E ha cominciato a spumantizzare la bacca bianca di Caluso già nel 1968, come ricorda la sua bottiglia, forse più rappresentativa, Orsolani “1968” Caluso Spumante Metodo Classico DOC. Una Riserva cuvée coccolata sui lieviti per ben 60 mesi, con una straordinaria potenziale longevità, capace di esprimere in modo originale e con grande eleganza i caratteri aromatici e le note gustative proprie dell’antica varietà piemontese.
Dalla “Cattedrale del vino” di Canelli proviene il luminoso e deciso Contratto Blanc de Blancs Pas Dosé Alta Langa DOCG. Chardonnay in purezza della antica maison da oltre 10 anni di proprietà della famiglia Rivetti, che è restata fedele alla filosofia originaria della azienda. Anzi la cantina del Rinoceronte bianco, La Spinetta, dal 2013 ha arricchito la collezione di bollicine con questo raro Millesimato, che non viene rilasciato sul mercato prima di quattro lunghi anni.
Alla nascita della Alta Langa DOCG ha contribuito anche la “militanza vitivinicola” della Giulio Cocchi. Altra azienda storica della regione e del Metodo Classico piemontese. Con una particolare attenzione al Pinot Nero. Da qui il Blanc de Noirs Pas Dosé Alta Langa, un Millesimato Brut Nature, che può anche essere inteso come un biglietto da visita autorevole in rapresentanza dei vini del territorio. Oltre che un indice di quanto qui non ci si stanchi mai di ottenere i più alti risultati nel complesso e variegato mondo delle bolle, mettendo a punto annata dopo annata un proprio inconfondibile stile.
Spostandoci nel territorio del Gavi DOCG incontriamo altre eccellenze delle bollicine piemontesi. Persino un vino estremo quale Soldati La Scolca d’Antan Millesimato, Cortese in purezza, che matura sui lieviti circa 10 anni. Una scommessa contro il tempo, che tuttavia la cantina di Gavi ha superato egregiamente. Tanto che questo suo vino viene indicato persino (e meritatamente) come uno spumante da meditazione.
La Mesma è un’azienda condotta da tre intraprendenti sorelle, competenti e soprattutto con idee chiare sul come fare i vini e praticare una viticoltura sostenibile, sempre nella cornice della qualità finale che ritroviamo nel calice. Proprio come accade con il loro Gavi Spumante DOCG Metodo Classico Millesimato di Cortese in purezza, che affina 60 mesi sui lieviti, durante i quali le bottiglie vengono sottoposte al remuage rigorosamente manuale. Su 25 ettari piantati, ogni vigna viene vinificata separatamente così da ottenere il massimo da ogni grappolo d’uva, a seconda del suo naturale talento.