L’era dei content creators in carne e ossa potrebbe star finendo, ora che uno dei trend più longevi dell’industria asiatica sta conquistando l’occidente: i virtual idols, personaggi 3D che fungono da avatar per aziende o per creatori di contenuti che preferiscono non mostrare il proprio volto, si stanno infatti espandendo nelle piattaforme digitali di tutto il mondo, divenendo veri e propri influencers su Instagram, TikTok e Youtube.
Una tecnologia che già il Giappone aveva testato a lungo sul mercato asiatico con la creazione dei cosiddetti vocaloid, cantanti virtuali di fama globale, e che poi l’industria cinese e coreana hanno traslato sul piano dei social media: bellissimi e perfetti oppure dall’aspetto cartoonesco, i nuovi influencers in 3D rappresentano l’apice della versatilità e promettono infinite prospettive di intrattenimento.
Su Youtube e Twitch sono i cosiddetti V-tubers ad aver conquistato gli utenti, su Instagram modelli e modelle di pixel sponsorizzano prodotti o eventi, condividendo una vita studiata nei minimi dettagli da brand o singoli individui; su TikTok, invece, l’ironica virtual idol Ember (@littledevilember sulla piattaforma) racconta la sua quotidianità da figlia del Diavolo, come dimostrano i suoi capelli fatti di fiamme.
Le aziende occidentali stanno guardando con sempre più interesse questi avatar, in quanto possibili nuovi ambassadors o guide per un futuro nel Metaverso, e il risultato potrebbe essere rivoluzionario, capace di inaugurare nuove piattaforme d’espansione per le industrie: i virtual idols potranno essere programmati per comunicare con audience specifiche e per agire in realtà digitali sempre più ristrette, divenendo così i rappresentanti perfetti per comunità online come Discord e Reddit.