Il marchio fiorentino Salvatore Ferragamo, simbolo di artigianalità e lusso Made in Italy, ha archiviato il primo trimestre del 2025 con luci e ombre. I ricavi consolidati si attestano a 221 milioni di euro, segnando una flessione del 2,6% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Un dato che non ha sorpreso positivamente i mercati, portando a una reazione negativa in Borsa e a un’ondata di cautela da parte degli analisti.
Ma non tutto è in discesa. A brillare è la divisione pelletteria, che registra una crescita a doppia cifra, sfiorando il +10%. Borse, accessori e piccola pelletteria continuano a conquistare il pubblico internazionale, confermando l’attrattiva del marchio nei segmenti più iconici.
Gli esperti sottolineano come Ferragamo stia attraversando una fase di trasformazione complessa, tra sfide globali e rinnovamento interno. La strategia di rilancio avviata dal nuovo management mira a rafforzare il posizionamento nei mercati chiave e a modernizzare l’offerta, mantenendo salde le radici artigianali del brand.
Se da un lato i numeri trimestrali destano qualche perplessità, dall’altro la solidità del core business e la riconoscibilità del marchio lasciano spazio a una cauta fiducia per i mesi a venire.