Il 21 marzo è stata inaugurata a Palazzo Falletti di Barolo la mostra “Norman Parkinson – Always in
Fashion”, una retrospettiva che rende omaggio a uno dei Maestri della fotografia del
Novecento. Grazie alla curatela di Terence Tepper, storico della fotografia molto
apprezzato e responsabile per oltre quarant’anni della National Portrait Gallery di Londra,
l'esposizione offre una panoramica completa sull'opera straordinaria di questo fotografo
scomparso 35 anni fa. Centro nevralgico della mostra torinese è l'impronta lasciata
dall’opera di un fotografo che in oltre cinquant’anni di carriera ha collaborato con le più
importanti riviste di moda di tutto il mondo, incluse Harper’s Bazaar, Town & Country.
La mostra rappresenta un viaggio a tutti gli effetti, condensato in 80 immagini tra
l’approccio dinamico sperimentale e gli studi culturali che hanno provato a fare chiarezza
sui presupposti dell’essere umano di raffigurare. Norman Parkinson amava definirsi un
“artigiano della fotografia”, iniziò la sua carriera nei primi anni Trenta come apprendista per
i fotografi di corte Speaight e Sons Ltd, periodo in cui si ricorda la celebre fotografia
scattata nel ’39 a Pamela Minchin, per Harper’s Bazaar, in cui la modella vestita con un
costume da bagno di Fortnum & Mason viene ritratta mentre salta a mezz’aria su una
spiaggia dell’Isola di Wight. La mostra “Norman Parkinson – Always in Fashion” è prodotta
da Ares, Terra Esplendida e Iconic Images, e il suo punto d’osservazione è il “fare
immagine”, quello che rende possibile l’esperienza di queste immagini, grazie alla capacità
del curatore Tepper di creare un ponte tra gli anni Trenta e le mode austere della seconda
guerra mondiale, il New look parigino anni Cinquanta e la Swinging London degli anni
Sessanta fino al glamour e allo sfarzo degli anni Settanta e Ottanta. Attraverso questo
percorso visivo il pubblico potrà esplorare le prime fotografie degli anni Trenta e Quaranta,
in cui Parkinson introduce un approccio dinamico e spontaneo portando le modelle fuori
dagli studi fotografici per ritrarre in ambienti reali, urbani o esotici. Alla collaborazione con
le sopracitate riviste, seguirà quella con Vogue negli anni Quaranta e Cinquanta, periodo
in cui sviluppa uno stile narrativo nelle immagini, suggerendo storie dietro ogni scatto.
Memorabili le fotografie dedicate alla moglie e musa Wenda Parkinson e il ritratto di una
splendida Audrey Hepburn in abito rosa di Givenchy nel 1955, in una fattoria sui colli
albani di Cecchina, durante le riprese di Guerra e Pace di King Vidor.
La Swinging London degli anni Sessanta e il Glamour degli anni Settanta portano
Parkinson a adattare il proprio stile alle nuove tendenze giovanili, immortalano modelle
emergenti come Jerry Hall e Iman, oltre a personaggi come Rolling Stones, Beatles e
stilisti di fama mondiale come Yves Saint-Laurent e Hubert de Givechy.
Il riconoscimento ufficiale per il fotografo avvenne negli anni Ottanta, quando fu insignito
del titolo di Comandante dell’Impero Britannico dalla Regina d’Inghilterra, e ottenne una
commissione per una grande mostra retrospettiva alla National Portrait Gallery di Londra.
