Dopo il successo della mostra sui Macchiaioli, a partire dal 25 gennaio, Palazzo Martinengo a Brescia ospita una nuova esposizione dedicata alla Belle Époque, che presenta i capolavori di Boldini, De Nittis, Zandomenighi, Corcos e Mancini realizzati durante gli anni trascorsi a Parigi. Nella capitale francese, questi pittori italiani conquistarono i più raffinati collezionisti contemporanei, immortalando le piazze di Parigi, i caffè affollati, i teatri, e soprattutto ritratti femminili nei momenti quotidiani e privati. Il percorso espositivo, curato da Francesca Dini e Davide Dotti, è articolato in nove sezioni e presenta oltre cento opere, molte delle quali provengono da collezioni private e prestigiose istituzioni museali, come le Gallerie degli Uffizi di Firenze, il Museo Giovanni Boldini di Ferrara e il Museo Civico di Palazzo Te di Mantova.
La visita alla mostra “La Belle Époque. L’arte nella Parigi di Boldini e De Nittis” offre un’immersione in uno dei periodi più affascinanti della storia occidentale, caratterizzato da un forte sviluppo economico, industriale e tecnologico, oltre che da una serie di scoperte scientifiche che alimentarono la fiducia nel progresso e la vivacità nel mondo delle arti. Parigi, capitale mondiale delle arti e della moda, attrasse artisti da tutta Europa, in particolare dall’Italia, tra cui Giuseppe De Nittis, Giovanni Boldini, Federico Zandomenighi e Vittorio Corcos.
Accanto a celebri dipinti come “Ritratto di signora in bianco” di Giovanni Boldini, “Sulla panchina degli Champs Elysées” di Giuseppe De Nittis e “Al Café Nouvelle Athènes” di Federico Zandomenighi, i visitatori potranno vivere il clima culturale e artistico della Belle Époque grazie a una selezione di eleganti abiti femminili delle maison di Haute Couture, dei manifesti pubblicitari colorati dei locali alla moda, dei cabaret e dei grandi magazzini, e dei raffinati vetri artistici decorati ispirati alla natura, creati dai fratelli Daum e da Emile Gallé.
La Belle Époque è anche l’epoca in cui nasce il mito di Parigi, un periodo che rappresenta una sorta di età dell’oro, segnata dal trionfo del modello borghese liberale e laico, dalle grandi scoperte scientifiche, dallo sviluppo dei teatri e dal turismo di massa. Per molti artisti italiani della seconda metà dell’Ottocento, il soggiorno a Parigi divenne fondamentale per la loro formazione culturale, un vero e proprio aggiornamento artistico.
Gli “Italiani di Parigi”, come li definì il critico d’arte Diego Martelli, iniziarono a farsi conoscere sulla scena parigina a partire dal 1870, imponendosi a livello internazionale e inventando il genere pittorico conosciuto come “tranche de vie”. Grazie alle Esposizioni universali, questi artisti ebbero l’opportunità di confrontarsi continuamente con l’arte francese, promuovendo la loro immagine anche a livello globale.
Artisti come Antonio Mancini (Roma 1852-1930), noto per i suoi dipinti di bambini del Sud, e Vittorio Matteo Corcos (Livorno 1859-1933), che infonde nelle sue opere la gioia e l’eleganza della Belle Époque, sono tra i protagonisti di questa mostra. Il 2025 rappresenta anche un anno speciale per Palazzo Martinengo, che celebra il decimo anniversario della sua attività.