Nonostante il rallentamento dell’economia cinese e il conseguente impatto sul mercato a livello internazionale, l’83% degli operatori finanziari continuera’ a investire nel mercato del lusso.
Crescono poi le operazioni di M&A nel settore, con 358 deal registrati nel 2023 a livello globale: 66 in piu’ rispetto all’anno precedente. E’ quanto emerge dal report di Deloitte ‘Fashion & Luxury Private Equity and Investors Survey 2024′.
Nel dettaglio, lo studio evidenzia un elevato interesse per il settore manifatturiero di abbigliamento e accessori (30%), cosmetici e profumi (26%), arredamento (19%) e vendita al dettaglio di abbigliamento e accessori (11%). Per quanto riguarda le M&A, come l’anno precedente il mercato e’ stato trainato da settori come Hotel (+46 deal vs 2022), Apparel&Accessories (+28 deal vs 2022), Cars (+15 deal vs 2022) e Yachts (+13 deal vs 2022). I deal sono invece in calo per Furniture e Cosmetics&Fragrances, rispettivamente a -23 e -8 rispetto all’anno precedente. A livello geografico l’Asia ha mostrato la maggiore crescita con un incremento di +30 deal sul 2022, seguita da Europa (+17) e Nord America (+17).
“Sebbene persista una situazione di incertezza macroeconomica e geopolitica, gli investitori nel settore del Fashion&Luxury stanno rispondendo ai rapidi cambiamenti del mercato in modo efficace e tempestivo, facendo leva sulle attività di M&A – ha affermato Elio Milantoni, senior partner M&A di Deloitte Financial Advisory – Infatti l’83% dei fondi sta valutando di investire in un asset di F&L, con elevato interesse, in particolare, per il settore manifatturiero di abbigliamento e accessori (30%), cosmetici e profumi (26%), arredamento (19%) e vendita al dettaglio di abbigliamento e accessori (11%). Inoltre, l’attenzione di più della metà degli investitori è focalizzata principalmente sugli investimenti in aziende di medie e medio-piccole dimensioni, con un chiaro obiettivo di consolidamento del settore F&L”.
“Nonostante il recente rallentamento, – conclude Ida Palombella, global fashion & luxury co-leader di Deloitte – la Cina è destinata a superare l’Europa e le Americhe per diventare il più grande mercato del lusso a livello globale con quasi il 25% degli acquisti entro il 2030. Molte aziende stanno attuando strategie ad hoc per raggiungere le generazioni più giovani, investendo molto in soluzioni informatiche e digitali in quanto le generazioni Y, Z e Alpha rappresenteranno quasi l’85% degli acquisti globali entro il 2030. Ed entro quell’anno si prevede che i negozi monomarca e l’online diventeranno i canali principali per gli acquisti di lusso con quasi il 60% di quota di mercato. Per sostenere la crescita futura, infine, le aziende stanno investendo in infrastrutture tecnologiche più solide e su una strategia di prezzo basata sull’esclusività e sul concetto di edizione limitata”.
Un capitolo dello studio di Deloitte, infine, ha preso in considerazione le innovazioni Esg. Nel dettaglio, i settori moda e lusso che tengono meglio il passo con le innovazioni Esg sono quelli inclusi nei beni di lusso personali: abbigliamento, accessori, cosmetici e profumi. Tra le innovazioni in chiave sostenibile spiccano economia circolare (23 per cento), responsabilità sociale (21 per cento) ed efficienza energetica (19 per cento). L’81 per cento degli intervistati nel 2024 potrebbe investire in nuove tecnologie per beneficiare di potenziali sinergie: una crescita del 15 per cento rispetto al 2023. In assoluto l’intelligenza artificiale, i big data e il cosiddetto “internet of things” avranno il maggiore impatto sulle possibili azioni degli investitori.