Dopo tre anni di lavori di restauro e manutenzione, ha riaperto uno tra i pochi musei di moda in Italia, il Museo della Moda e del Costume di Palazzo Pitti a Firenze, già noto come Galleria del Costume, aggiungendo nuovi abiti alla collezione permanente e nuove sale, e inaugurando 12 nuove sale con una selezione di oltre 50 abiti e costumi delle dive di ieri e di oggi.
L’Italia si contende da sempre il primato di Paese della moda con la Francia forse con meno consapevolezza della tradizione sartoriale e della creatività che nel Belpaese, come mostra il percorso museale, si intreccia con l’arte, quella degli stilisti raccontata nella pittura presente nelle diverse sale.
Immergersi nel nuovo percorso espositivo del museo significa intraprendere un viaggio nel tempo e nella storia della moda: un tragitto che parte dai lussuosi abiti settecenteschi, come i tipici esempi di robe à la française, passando per i sensuali capi in stile Impero, con le elaborate decorazioni del periodo della Restaurazione. E poi ancora i rari abiti da sposa ottocenteschi, tra cui spicca il modello in seta dorata, adornato da un motivo di peonie e margherite, appartenuto alla giovane nobildonna Angiola Polese. Si arriva infine al secolo scorso e alla liberazione del corpo, che passa immancabilmente per le creazioni di Mariano Fortuny per Eleonora Duse e la veste a kimono di Donna Franca Florio di Jacques Doucet.
L’obiettivo dell’allestimento, “fin dal principio”, spiega la curatrice Vanessa Gavioli, “era che dal racconto di questo itinerario emergessero i momenti salienti di una raccolta di oltre 15mila numeri d’inventario. Ovviamente per ragioni conservative vi saranno rotazioni ma la griglia cronologica e concettuale rimarrà stabile”.