Per celebrare la Giornata Mondiale dell’Ambiente, a tre giorni dalla Giornata Mondiale degli Oceani, il Gruppo AEFFE decide di celebrare il suo amore per la natura e i suoi impegni di sostenibilità aderendo alla Water Defenders Alliance, un’alleanza creata da LifeGate per generare un impatto concreto, misurabile e science-based a tutela del mare che coinvolge aziende, cittadini, istituzioni, porti, enti di ricerca ed università per difendere le nostre acque dalle principali minacce alla loro salute. Tra queste, l’inquinamento da plastiche e microplastiche che ancora oggi rappresenta un gravissimo problema per l’ambiente, ma anche per gli individui che lo popolano.
Prima azienda del settore moda a diventare una Water Defender, il gruppo italiano di fashion & luxury adotta oggi un dispositivo Seabin, posizionato presso la Marina di Cattolica, capace di catturare in media 500 chili di rifiuti all’anno, comprese le microplastiche fino a 2 mm di diametro e i frammenti di microfibre fino a 0,3 mm.
“Siamo orgogliosi di aderire alla Water Defenders Alliance di LifeGate attraverso questo progetto, che rappresenta un ulteriore passo nella nostra strategia volta a rendere le attività del Gruppo AEFFE sempre più sostenibili, riducendone l’impatto sull’ambiente – spiega Pasquale Apicella, Responsabile Sostenibilità del Gruppo AEFFE – Abbiamo inoltre scelto di supportare un progetto nella Marina di Cattolica, a soli pochi chilometri dalla nostra sede di San Giovanni in Marignano, per dare un supporto concreto nel territorio in cui svolgiamo le nostre attività e in cui vive con le rispettive famiglie gran parte della nostra popolazione aziendale”.
Oltre alla sua azione di raccolta dei rifiuti, il “cestino mangia plastica” esercita un’azione ancora più importante: quella di attrarre e tenere alta l’attenzione sul problema affinché si possa promuovere un cambiamento culturale, nella produzione e nel consumo, stimolando comportamenti sempre più virtuosi per ridurre ed eliminare il problema “a monte”.
Ogni anno nel Mar Mediterraneo finiscono infatti circa 570mila tonnellate di plastiche, una quantità pari al peso di oltre 50 Torri Eiffel con una concentrazione del 7% di tutte le microplastiche globali.
Le microplastiche, seppure quasi invisibili all’occhio umano sono le più dannose per l’ecosistema poiché i pesci le confondono per cibo e nutrendosene, rischiano di morire e noi di trovarle letteralmente nei nostri piatti. Grazie all’azione spontanea del vento, delle correnti e alla posizione strategica del cestino, i detriti vengono convogliati direttamente all’interno di un “punto di accumulo” nel porto dove è installato il dispositivo. La pompa ad acqua, collegata alla base dell’unità, è capace di trattare 25.000 litri di acqua all’ora. I rifiuti vengono catturatati all’interno della sua rete che può contenere fino a un massimo di 20kg, mentre l’acqua scorre attraverso la pompa e torna in mare. Quando il cestino interno è pieno, viene svuotato e pulito.
Può funzionare 24 ore al giorno e quindi è in grado di rimuovere molto più spazzatura di una persona dotata di una rete per la raccolta. Il dispositivo risulta straordinariamente efficace in aree come i porti, poiché sono naturali “punti di accumulo”, in cui convergono la maggior parte dei rifiuti in mare; per approfondimenti waterdefenders.it.
“Le aziende eccellenza del ‘Made in Italy’ sono una parte importante del tessuto economico e sociale del nostro Paese e siamo felici che AEFFE, prestigioso rappresentante di questa categoria, faccia parte della nostra Water Defenders Alliance per contribuire ad avere un impatto positivo proprio nel territorio che abita e nel quale vengono creati i loro prodotti iconici, riconosciuti nel mondo – dichiara Lajal Andreoletti, Responsabile dei progetti socio ambientali di LifeGate – Il nostro mar Mediterraneo, seppur piccolo rispetto agli oceani nel mondo, è considerato un hotspot di biodiversità unico sul pianeta. Difenderlo è dunque una responsabilità precisa che spetta proprio a noi e la moda, che fa della bellezza il suo core business, non poteva che attivarsi per proteggere quella del nostro mare così unico e ricco di biodiversità”.
La decisione di AEFFE va a segnare un ulteriore passo importante per quanto riguarda la riduzione dell’impiego di plastiche e microplastiche, rifiuti che vengono prodotti in grande quantità dal sistema moda. In quest’ottica il gruppo, come già riportato nella dichiarazione non finanziaria 2023, si sta muovendo attivamente cercando di ridurre, per quanto possibile, il consumo di plastica. Nell’ambito e-commerce, ad esempio, è iniziato un processo di eliminazione di tutta la plastica dagli imballaggi, sostituita con della carta certificata FSC.
All’interno del Gruppo, si sta inoltre limitando l’uso della plastica vergine, sostituita con quella riciclata nelle buste che contengono i prodotti. Inoltre, al fine di evitare sprechi eccessivi, si è passati nel tempo dall’utilizzo di imballaggi sovradimensionati per piccole quantità di merce all’impiego di scatole progettate per meglio rispondere al volume dei prodotti e del contenuto al loro interno.
L’attenzione rispetto alle tematiche della sostenibilità influisce anche sulle scelte dei materiali impiegati nelle collezioni, privilegiando quindi sempre di più l’impiego delle fibre naturali rispetto a quelle sintetiche con un rilascio decisamente inferiore di microplastiche nell’ambiente e nelle acque durante le fasi di utilizzo e di lavaggio dei capi.