Continua la missione dell’associazione Amici per il Centrafrica “Carla Maria Pagani”, volta all’autodeterminazione e al supporto concreto delle popolazioni locali tra i territori urbani ed extra-urbani della capitale centrafricana, Bangui.
Un contesto culturale complesso e delicato quello del Centrafrica, che tutt’ora è considerata una delle nazioni più povere al mondo e con un indice di sviluppo estremamente basso: le conseguenze di numerose instabilità interne, guerre civili e crisi hanno trasformato il territorio, fino a renderlo un luogo dove sopravvivere è arduo e realizzarsi, talvolta, quasi impossibile.
Dal contributo degli operatori, focalizzato su un contatto diretto con le comunità, fino al lavoro svolto in prima persona da professionisti autoctoni, le iniziative dell’associazione hanno consolidato un sistema di formazione che va ben oltre il semplice aiuto: dalla sanità all’educazione, infatti, l’associazione rimane sempre al fianco delle comunità.
“Continuiamo a impegnarci per guidare bambini, ragazzi, adulti e insegnanti in ogni stadio della loro vita” spiega la Responsabile ai Progetti Educativi, la dottoressa Marta Moretti. “Le nostre scuole possono contare più di ottomila bambini e ragazzi, divisi tra strutture per l’infanzia e licei. Si tratta di un impegno essenziale, che coinvolge non soltanto l’educazione, ma che contribuisce a formare nuove consapevolezza, capacità e ambizioni tra i nostri studenti: è un processo a tutto tondo”.
“Al centro del nostro operato c’è l’umanità” aggiunge Jeff Kodjo Amegnran, il Responsabile Paese. “Sono il contatto diretto e il coinvolgimento in prima persona a garantire l’efficacia delle nostre iniziative. I veri protagonisti, poi, sono gli educatori e i professionisti locali, che ci permettono di mantenere una coesione sincera con il Centrafrica e i suoi abitanti”.
Sono esattamente i concetti di coesione e formazione consapevole, infatti, a caratterizzare i più recenti progetti avviati dall’associazione: si tratta di interventi volti a rafforzare l’indipendenza delle donne all’interno del loro contesto culturale e comunitario, per esempio, o di progetti per la convivenza tra gruppi musulmani peuls e cristiani.
Nell’area di Yalokè, ad esempio, un nuovo ed emozionante progetto promuove l’alfabetizzazione e incoraggia le donne delle comunità locali, un tempo nomadi, a lavorare il sapone con lo scopo di venderlo: un’attività che non solo permette alle donne di diventare lavoratrici per la prima volta, ma che offre all’intera comunità nuove prospettive di crescita e interazione.
Questo progetto è il risultato del proficuo incontro tra gli operatori di Amici per il Centrafrica e il ministro centrafricano della Promozione di Genere, della Protezione delle Donne e della Famiglia Marthe Kirimat, grazie alla quale è stato possibile delineare piani d’azione incentrati sulla valorizzazione delle figure femminili e sul loro ruolo all’interno delle comunità.
Donne che lavorano, che si emancipano e che rimangono figure essenziali per le proprie famiglie e tradizioni, ma soprattutto donne che ora, grazie a questo intervento mirato, possono realizzare qualcosa di concreto e personale.
Donne che, seguendo la filosofia dell’associazione, potranno trasformare l’ordinario in straordinario.
Per quanto riguarda i piani futuri dell’associazione, possiamo farci guidare dalle parole della sua Vicepresidente, Cristina Ceresoli.
“La formazione rimarrà un punto di riferimento importante per tutti i nostri progetti: abbiamo intenzione di ampliare la nostra Scuola dei Mestieri e di investire sempre di più nelle necessità delle popolazioni locali” dichiara, infatti, la vicepresidente. “Per garantire l’efficacia dei nostri progetti, tuttavia, servono donazioni e finanziamenti. Possiamo contare su un vasto numero di sostenitori, che con la loro generosità e il loro impegno investono a loro volta nel futuro del Centrafrica e dei nostri progetti”.
Emblematica, ad esempio, è stata la donazione di un appartamento a nome della signora Giulia Sassi, venuta a mancare di recente: la donna, infatti, da anni sostenitrice di Amici per il Centrafrica, ha lasciato all’associazione un suo immobile.
“Il generoso lascito della signora Sassi, molto legata al nostro presidente Pierpaolo Grisetti, rappresenta un importante contributo per tutti noi” conclude Cristina Ceresoli. “Verrà venduto, e il ricavato finanzierà i progetti futuri di Amici per il Centrafrica.”