Stella McCartney e Veuve Clicquot, brand appartenenti alla galassia Lvmh, hanno lavorato insieme per ridurre due delle maggiori fonti di emissioni di gas serra del gruppo francese. La collaborazione ha portato alla nascita di un innovativo materiale realizzato con gli scarti dell’uva di Veuve Clicquot, provenienti con piena tracciabilità dal vigneto Grand cru di Bouzy in Champagne, che Madame Clicquot stessa ha acquistato 200 anni fa.
«Questa collaborazione è il connubio perfetto della mia visione cruelty-free con gli incredibili ingredienti naturali di Veuve Clicquot», ha commentato Stella McCartney, «utilizzando gli scarti per creare circolarmente una lussuosa alternativa alla pelle animale».
La pelletteria prodotta con gli scarti dell’uva raccolta per lo champagne dell’azienda francese è stata utilizzata per formare la Frayme, già protagonista delle scorse collezioni create con i funghi, portabottiglia e i sandali Elyse, le cui platform sono state realizzate con il sughero raccolto nelle cantine di Veuve Clicquot a Reims. Secondo LVMH, la produzione della pelletteria fatta di scarti d’uva richiede solo 18 mesi e permette il risparmio delle emissioni sia sulla produzione del materiale che sulla viticoltura
«Questa collaborazione con Stella McCartney incarna il nostro impegno per un futuro più responsabile», ha dichiarato il ceo dell’azienda di champagne Jean-Marc Gallot. «La nostra forza motrice si articola intorno a un progresso condiviso, aperto e collettivo». «Reinventare un nuovo materiale circolare utilizzando le risorse dei nostri vigneti coltivati in agricoltura generativa dimostra il nostro spirito imprenditoriale sul tema»,