Sostenibilità e automazione sono i temi al centro dell’incontro Fashion 4.0 – Il Digitale per un Futuro Sostenibile, organizzato da Anitec – Assinform e tenutosi a Milano nella giornata del 15 novembre, a cui hanno partecipato tutte le aziende ICT d’Italia.
La domanda che su cui si interroga tutta l’industria dell’alta moda e dell’artigianato nostrana riguarda la compatibilità tra tradizioni sartoriali centenarie e i nuovi strumenti digitali applicabili a ogni fase delle creazioni d’alta moda, dal design ai processi di vendita di un prodotto.
Potrebbe spaventare, dunque, l’avvento dell’industria 4.0, ma Anitec – Assinform rassicura gli imprenditori più diffidenti con un progetto che promette chiarezza e informazione, chiamato White Paper 4.0, una sorta di manifesto a cui riferirsi per comprendere la futura evoluzione del panorama moda.
“Intendiamo sensibilizzare il settore della moda dell’importanza di aprirsi alla digitalizzazione” spiega Simone Marchetti, coordinatore del Gruppo di lavoro Anitec-Assinform Filiere 4.0. “L’obbiettivo è avviare un percorso che mira ad aiutare a colmare il gap di innovazione nel settore moda, un campo complesso dove la tradizione è profondamente radicata”.
L’alta moda deve ora allinearsi con le competenze e gli strumenti già diffusi in altri settori del lusso, come dimostrano i dati presentati durante il forum: per esempio, le imprese fashion investono meno nella formazione ICT/IT dei propri dipendenti e pochi addetti tecnici lavorano attivamente all’interno dell’industria; inoltre, l’adozione e l’applicazione di attività digitali è particolarmente rara, tanto che il 54,8 % delle aziende italiane raggiunge solo il livello base di digitalizzazione.
“Il nostro White Paper enfatizza l’importanza della collaborazione tra il settore digitale e l’industria della moda per promuovere l’innovazione” conclude, infine, Marchetti. “La sinergia tra questi due settori è indicata come cruciale per l’adattamento alle nuove sfide e opportunità offerte dalla digitalizzazione che si si esprime su tre direttrici principali: prodotto, servizi ed esperienze“.