La Commissione Europea ha deciso di investigare le pratiche di pricing applicate dall’industria dell’alta moda, soprattutto nel caso di capi o accessori di pelletteria distribuiti da store e rivenditori multimarca, come rivela The Fashion Law.
Da controlli estensivi a forniture irregolari, l’Unione Europea intende approfondire le abitudini e i comportamenti delle aziende nei confronti dei grossisti: tra le trasgressioni più comuni, ad esempio, ci sono l’imposizione di prezzi al consumo (ben diversi da quelli assegnati dal brand per le vendite dirette), e in generale pratiche commerciali restrittive, dannose per la concorrenza del mercato.
Nello specifico queste strategie di manipolazione e controllo economico mirano a mantenere il prezzo più conveniente sulla piattaforma originale del marchio e di alzarlo, invece, sul sito dei retailer; in questo modo il consumatore si rivolgerà più spesso e volentieri all’azienda originale, piuttosto che a un grossista.
In passato la Commissione Europea ha già agito legalmente nei confronti di Guess, che nel 2018 ha ricevuto una multa da 40 milioni di euro dell’antitrust per avere provato a manipolare i prezzi dei propri rivenditori.
In merito a questo evento, le autorità hanno dichiarato: “il prezzo di riferimento rispetto al quale venivano praticati gli sconti non era il prezzo effettivamente applicato da Yoox, ma un importo rappresentativo del presunto prezzo di mercato applicato nei negozi delle case di moda. In questo modo si prospettavano condizioni di offerta (prezzo di riferimento e sconti) più vantaggiose rispetto a quelle in realtà mai praticate”.