La forza italiana risiede nella creatività, grazie a cui il nostro paese, tra alti e bassi, è sempre riuscito a risollevarsi e a lasciare la propria firma sul mondo intero, e Pitti Uomo 2023 ne è la prova.
Il delicato triumvirato di italianità, inventiva e scioltezza, infatti, ha permesso che anche questa edizione del fashion event fiorentino registrasse dati da record, talmente positivi da segnalare una ripresa significativa dell’intero settore alta moda e del Made in Italy in generale.
Dopo la terribile crisi dovuta alla pandemia, infatti, Pitti Uomo è risorto dalle proprie ceneri: se a causa del COVID il numero di partecipanti all’evento era drasticamente sceso a 0, lo scorso gennaio ha raggiunto la cifra record di 13500 buyers registrati e di oltre 18mila visitatori.
La città di Firenze, poi, ricopre un ruolo essenziale nel grande successo di Pitti Uomo: il rapporto simbiotico tra l’evento e il capoluogo toscano risiede nelle location uniche in cui gli shows sono spesso organizzati, visioni di storia e bellezza che hanno attirato grandi personalità del mondo dell’arte tra le sfilate di Pitti Uomo; tra queste c’è, ad esempio, Eli Russell Linnetz, fotografo di fama mondiale, che proprio grazie alle meraviglie di Firenze partecipò all’evento con la sua etichetta ERL.
“Il nostro obiettivo? È semplice: diventare indispensabili“, dichiarava Raffaello Napoleone, l’amministratore delegato di Pitti.
Un’ambizione che sembra essere diventata realtà, dato che Pitti Uomo può vantare il 55% del mercato e il 45% di partecipanti internazionali; fiore all’occhiello della manifestazione, inoltre, è la capacità di affiancare maison storiche e di fama affermata con brand emergenti.