Un buon nome di certo aiuta a farsi strada tra set cinematografici e passerelle d’alta moda, soprattutto se racconta una storia familiare di grande eccellenza: Pitt, Depp, Moss, Hadid, Kardashian e via dicendo, echi di realtà ricchissime e dall’influenza incredibile, che oggi fanno comodo alle stelle nascenti che, forse, prenderanno il posto dei loro stessi genitori.
Icone e leggende che sembrano passare la corona a un loro degno successore, una sorta di aristocrazia che, del mercato libero e “democratico”, ha fatto un vero e proprio campo giochi: sarà davvero talento, o piuttosto sarà la fama di una casata così importante da non poter essere ignorata?
Da questa domanda nasce il termine nepo baby, utilizzato per riferirsi a figli e nipoti delle grandi star internazionali, che, una volta deciso il settore da esplorare, si ritrovano molto, molto avvantaggiati rispetto ai colleghi esordienti: tra chi abbraccia la definizione e chi, invece, la nega furiosamente, è innegabile quanto il concetto di nepo baby affascini l’opinione pubblica e i social media.
Non soltanto il cinema, ma anche le grande maison sfoggiano le proprie stelle nascenti: dalla giovane Benedetta Piccioli, figlia del direttore creativo di Valentino Pierpaolo Piccioli, fino al nuovo volto del gruppo LVMH, Rachele Regini, figlia della mente di Dior Maria Grazia Chiuri, l’alta moda si piega ai rapporti di potere che ne regolano l’esistenza, preferendo una casata celebre a un anonimo (seppur talentuoso) signor Nessuno.