La vasta collezione di alta gioielleria della Regina Elisabetta II pare oggi infinita.
70 anni sul trono e decine di cimeli inestimabili, tiare e corone che hanno accompagnato la più longeva monarca inglese ad eventi mondani, celebrazioni di occasioni speciali e apparizioni pubbliche e che talvolta hanno anche adornato le regali teste di altre donne della famiglia, un vero e proprio tesoro condiviso e tramandato in generazione in generazione.
Tra queste tiare, tuttavia, una spicca per la sua natura sfuggevole e misteriosa: la Strathmore Rose Tiara, un gioiello dal decoro floreale realizzato in Inghilterra alla fine del XIX secolo, non viene indossata pubblicamente dall’inizio degli anni ’30, tanto che alcuni pettegolezzi riferivano di una sua possibile scomparsa.
Un tempo appartenuta al conte di Strathmore e Kinghorne, Claude Bowes, la tiara fu un regalo per la figlia di quest’ultimo, la madre della Regina Elisabetta e successivamente regina consorte di re Giorgio VI: si tratta di un capolavoro d’artigianato britannico, che si ispira alla natura e che stupisce per la sua natura versatile; la tiara, infatti, si compone di due telai, che le permettono di essere indossata sia sulla testa che sulla fronte. Questa preziosissima ghirlanda di rose in diamanti, argento e oro permette inoltre di “strapparne” i fiori, che così possono essere trasformati in eleganti spille, o che possono essere impreziositi da zaffiri.
La tiara compare in una serie di ritratti fotografici che ritraggono, appunto, la madre dell’ormai deceduta Regina Elisabetta, all’epoca la duchessa di York: per l’occasione, la regina consorte la abbinò a un abito a frange e a una lunga collana di perle.