A volte basta una semplice t-shirt (anzi, una semplice luxury t-shirt) per mandare un messaggio forte e diretto, impossibile da ignorare: slogan politici, caricature irriverenti, volti di celebrità, personaggi d’animazione del piccolo e grande schermo, sono tutte opzioni valide per dire qualcosa di sé senza aver bisogno di parlare.
Basti pensare, ad esempio, alla felpa con la scritta “White Lives Matter” proposta da Kanye West con la Season 9 del suo marchio, YEEZY, che di sicuro ha colpito nel segno, scatenando l’ennesima controversia riguardante il rapper. Se vogliamo, invece, cercare capi con un forte messaggio “positivo” (inteso come camp, giocoso, irriverente) possiamo guardare alle collezioni a tema Spongebob presentate negli ultimi anni, come la più recente di GCDS o quella di Marlou Breuls presentata alla Amsterdam Fashion Week del 2019.
Seguono poi vere e proprie t-shirt di natura puramente politica, come quelle raffiguranti Mao Zedong di Enfants Riches Deprimès, che in passato aveva già attirato l’attenzione di pubblico e critica con una serie di capi a tema nazi (stampe con la croce di ferro, illustrazioni di Paperino raffigurato mentre fa il saluto nazista).
Questi azzardi, qualunque sia il nostro giudizio al riguardo, non devono essere interpretati come prese di posizione, ma piuttosto come provocazioni e come una ricerca costante di diversità: sia ERD che YEEZY, infatti, seguono la stessa strategia vincente, scegliendo di sconvolgere per ottenere riscontri; similmente anche Balenciaga sta percorrendo la stessa strada, come dimostra la recentissima sfilata nel fango oppure la trash bag della scorsa estate.
Per quanto riguarda l’attivismo, invece, Gucci spicca per interesse e creatività: tra t-shirt e giacche, infatti, la maison non si è mai tirata indietro dal commentare l’attualità politica e dal protestare apertamente contro ciò che trova ingiusto, come ha fatto, ad esempio, con l’abolizione dell’aborto in alcuni aree degli Stati Uniti.