Ma quanto ci costa non andare ai Mondiali di calcio in Qatar?
Oltre ai risultati sportivi, tutto un indotto di sponsorizzazioni è finito in fumo per colpa del gol segnato dalla Macedonia del Nord al 92′ della semifinale play-off di Palermo contro gli Azzurri.
Secondo un calcolo pubblicato da Gqitalia
Oltre ai risultati sportivi, tutto un indotto di sponsorizzazioni è finito in fumo per colpa del gol segnato dalla Macedonia del Nord al 92′ della semifinale play-off di Palermo contro gli Azzurri.
Secondo un calcolo pubblicato da Gqitalia
e una statistica fatta dal Corriere della Sera, vincere il Mondiale avrebbe “regalato” alla Federazione Italiana Giuoco Calcio ben 64 milioni di euro, ma già arrivare ai quarti di finale avrebbe portato in cassa 24 milioni di euro. E, invece, niente…
Questo, in base al cammino sportivo della squadra. Poi, c’è tutto il resto. Difficilmente quantificabile. Ma siamo nell’ordine dei 100 milioni di euro persi in totale nel “giro mondiale”, compresi i già citati “ricavi sportivi”.
Questo, in base al cammino sportivo della squadra. Poi, c’è tutto il resto. Difficilmente quantificabile. Ma siamo nell’ordine dei 100 milioni di euro persi in totale nel “giro mondiale”, compresi i già citati “ricavi sportivi”.
Sicuramente non andare in Qatar fa crollare il mercato pubblicitario dell’evento, in particolare quello televisivo. Senza gli Azzurri, il Mondiale – che si disputerà per la prima volta in autunno-inverno (finale il 18 dicembre 2022) – in Italia perderà molto appeal, tanti tifosi delusi per la seconda volta di fila non seguiranno le partite e meno pubblico televisivo significa, inevitabilmente, meno valore commerciale e meno soldi investiti dagli sponsor.
Alcuni contratti pubblicitari, almeno per la FIGC, sono comunque già garantiti, in quanto stipulati in precedenza.
La gestione della Nazionale è quadriennale e per i prossimi 48 mesi, ad esempio, ci sarà un cambio tra i “main sponsor” ufficiali, con l’uscita di Barilla e l’ingresso di Ferrero. E per l’abbigliamento tecnico, nella prima parte della nuova gestione la Puma sarà sostituita dalla “cugina” Adidas (i due fondatori tedeschi delle due aziende erano, effettivamente, cugini), che porterà in dote circa 50 milioni di euro.
Ma i guai sono soprattutto per il mondo che ruota attorno alla Nazionale, non solo i “venditori” di magliette azzurre e bandiere tricolori, ma anche per il settore delle scommesse. Un recente studio, infatti, ha dimostrato che durante la fase finale di un Campionato del Mondo di calcio, in Italia i tifosi arrivano a puntare fino ad un totale di 300 milioni di euro! Di questi, circa un sesto (50 milioni di euro) è scommesso solo sulle gare degli Azzurri.
Senza calcolare, infine, il variegato mondo dei locali, dei ristoranti e delle pizzerie che avrebbero ospitato i tifosi-clienti guardando le partite sul maxischermo: l’economia italiana gira anche così. Ma adesso bisognerà aspettare il 2026…
Alcuni contratti pubblicitari, almeno per la FIGC, sono comunque già garantiti, in quanto stipulati in precedenza.
La gestione della Nazionale è quadriennale e per i prossimi 48 mesi, ad esempio, ci sarà un cambio tra i “main sponsor” ufficiali, con l’uscita di Barilla e l’ingresso di Ferrero. E per l’abbigliamento tecnico, nella prima parte della nuova gestione la Puma sarà sostituita dalla “cugina” Adidas (i due fondatori tedeschi delle due aziende erano, effettivamente, cugini), che porterà in dote circa 50 milioni di euro.
Ma i guai sono soprattutto per il mondo che ruota attorno alla Nazionale, non solo i “venditori” di magliette azzurre e bandiere tricolori, ma anche per il settore delle scommesse. Un recente studio, infatti, ha dimostrato che durante la fase finale di un Campionato del Mondo di calcio, in Italia i tifosi arrivano a puntare fino ad un totale di 300 milioni di euro! Di questi, circa un sesto (50 milioni di euro) è scommesso solo sulle gare degli Azzurri.
Senza calcolare, infine, il variegato mondo dei locali, dei ristoranti e delle pizzerie che avrebbero ospitato i tifosi-clienti guardando le partite sul maxischermo: l’economia italiana gira anche così. Ma adesso bisognerà aspettare il 2026…