Nonostante nell’anno della pandemia i consumi di vino si siano ridotti a livello mondiale del 3%, raggiungendo i minimi storici del 2002, ossia 234 milioni di ettolitri, la classifica 2020 pubblicata di recente dall’Organizzazione Internazionale della Vigna e del Vino ha comunque riservato alcune sorprese. Lampante è il caso dell’Italia che in netta controtendenza rispetto al resto del mondo ha segnato un +7,5% balzando come non accadeva da dieci anni a quota 24,5 milioni di ettolitri, un risultato tanto significativo da permetterle di classificarsi al terzo posto a livello globale. In vetta alla classifica ritroviamo poi due conferme, al primo posto gli Stati Uniti con 33 milioni di ettolitri e al secondo la Francia, stabile a 24,7.
Nel 2020 a segnare il tasso di crescita più significativo è stato comunque il Brasile che balzando di 18,4 punti percentuali rispetto all’anno precedente ha raggiunto i 4,3 milioni di ettolitri. In crescita anche Germania e Regno Unito, rispettivamente al +0,2% con 19,8 milioni di ettolitri e al +2,2% con 13,3 milioni.
I paesi che invece più preoccupano il mercato sono la Spagna, il Sud Africa e soprattutto la Cina. Se i primi due hanno chiuso il 2020 con un segno meno principalmente a causa della pandemia, basti pensare che in Sud Africa è stato imposto un blocco di tre mesi alla vendita di alcolici, la Cina si trova invece in questa situazione di decrescita ormai da tre anni. Il 2020 è comunque stato per il paese del Dragone l’anno peggiore con un calo del 17,4% che ha assestato i consumi in ettolitri a quota 12,4 milioni.