Ci riferiamo a uno dei vitigni più diffusi in Italia, dalla Sicilia all’Alto Adige, con tipologie differenti, e quindi è anche molto versatile. Il Moscato (o forse sarebbe meglio dire i Moscati) può essere vinificato dolce e spumantizzato, ma vi sono produttori che ne ottengono vini di alta qualità anche nella versione un po’ meno comune: fermo e secco. Tuttavia i moscati hanno in comune un’aromaticità formidabile, che siano a bacca bianca, nera o rosata. Il Moscato Bianco lo troviamo praticamente in tutte le aree vitivinicole italiane, mentre il Moscato Giallo è coltivato prevalentemente nel Nord-Est, tra Veneto, Trentino, Alto Adige e Friuli Venezia Giulia.
Nelle versioni secche al ricco aroma si associa anche una discreta e piacevole sapidità, così da ottenere vini d’accompagnamento a tutto pasto, con entrée di pesce crudo, tartare di carne, con primi piatti e secondi di pesce, frutti di mare, crostacei. Ma anche carni bianche. Ecco quindi qualche eccellenza prodotta da un angolo all’altro della Penisola.
Moscato Secco ‘Garbino’ Villa Schinosa
Nel cuore del Moscato di Trani in Puglia troviamo una splendida espressione dell’antico vitigno chiamato anche Moscato Reale. La maturazione del Garbino avviene in acciaio, con un ulteriore periodo di affinamento in bottiglia di massimo due mesi. È un vino insieme fresco e ed energico, con lievi note speziate e minerali, e una bella fragranza agrumata. L’abbinamento perfetto è con il pescato crudo.
Sestum Moscato secco I.G.T. Umbria di Dionigi
Anche nel Centro Italia troviamo Moscati sorprendenti. Il Sestum è un bianco vigoroso, le cui uve sono sottoposte anche a un appassimento naturale sui graticci, dopodiché il vino affina in acciaio almeno sei mesi e altri due mesi in bottiglia. La cantina consiglia oltre ai consueti abbinamenti con pesce e crostacei, con piatti con i carciofi.
Zibibbo Sicilia IGP Silenzio di Coste Ghirlanda
A Pantelleria sugli alberelli protetti spesso dal vento con canne di bambù e muretti a secco crescono le uve del Moscato di Alessandria, chiamato anche Zibibbo. In tutto il mondo è apprezzato il Passito dell’isola siciliana, tuttavia, dallo stesso vitigno si ottengono anche vini secchi pregevoli. Come il Silenzio della azienda agricola pantesca guidata da Giulia Pazienza, che tra vigneti, dammusi, boschi e mare ha recuperato un piccolo angolo magico. Magia che ritroviamo, con i tipici sentori mediterranei, in questo luminoso vino. Un abbinamento? Sarde alla griglia.
Moscato Giallo Secco Südtirol Alto Adige DOC Cantina di Bolzano
Di fronte all’offerta di Moscati altoatesini/sudtirolesi c’è solo l’imbarazzo della scelta. Come per altri vini bianchi, qui la standard è davvero alto. Cominciamo intanto, allora con il segnalare questo vino della storica azienda vinicola, che dalla sua fondazione nel 1908 a oggi, ha la qualità del prodotto come primo obiettivo. Ecco dunque il suo pregevole Goldmuskateller vinificato in serbatoi inox così da fare emergere il più possibile l’aromaticità e il sapore del Moscato Giallo ottenuto da una severa selezione di uve.
Cortaccia Moscato Giallo Secco Alto Adige DOC
Una ulteriore interpretazione del Moscato Giallo della regione è quella della cooperativa Kellerei Kurtatsch, che riunisce 190 famiglie di vignaioli per 190 ettari di terreno vitato. La scelta del terroir più vocato per ogni vitigno qui è una vera e propria ossessione da sempre. Inoltre il Cortaccia Goldmuskateller ha un bassissimo residuo zuccherino per cui il vino ha sentori più speziati, un frutto marcato e si apprezza molto in abbinamento anche con pietanze orientali.
Moscato Giallo secco 2017 IGT Vigneti delle Dolomiti di Bolognani
L’azienda vinicola trentina ha scoperto la potenziale longevità del Moscato piantato qui fin dai tempi dei romani. Pertanto propone bottiglie d’annata, che oltre a essere apprezzate di prima beva, possono anche risultare notevoli a distanza di anni. Il vino ha una bella struttura, una ricca tavolozza di aromi e un sapore deciso ed equilibrato, senza stonature.
Sirio Moscato Secco Veneto IGT di Vignalta
I Colli Euganei sono uno di quei territori che andrebbero più e più volte. Senza tralasciare ovviamente le tante cantine vinicole. Alcune davvero eccellenti, anche se meno note al grande pubblico. Vignalta per esempio non sbaglia un vino. Anzi. Il suo Moscato, che pure deve sgomitare un po’ per farsi notare tra le altre bottiglie della cantina, appassiona per il suo carattere fragrante e insieme leggero, tanto da poter essere un must per l’aperitivo accompagnato da qualche squisito piattino di pesce o di verdure, magari fritte.