Nel cuore del sito archeologico di Pompei come ogni anno dal 1996 ricorre il taglio delle uve coltivate nelle vigne delle antiche domus romane.
L’intento di rievocare gli impianti e le tecniche enoiche originali della civiltà pompeiana nasce da un’idea progettuale del secolo scorso promossa dal Laboratorio di Ricerche Applicate del Parco archeologico di Pompei, in collaborazione con la locale Azienda Vinicola Mastroberardino, alla quale è affidato tutt’oggi l’intero iter di produzione del vino, dalla coltivazione delle viti sino all’imbottigliamento del prodotto finito. L’area interessata dal progetto vede oggi coinvolto circa un ettaro e mezzo di terreno comprendente 15 vigneti dislocati fra le Regiones I e II degli scavi, là dove ritroviamo, tra i tanti luoghi celebri, il Foro Boario e la Domus della Nave Europa. La forma di allevamento applicata è l’alberello, tecnica antichissima di stampo ellenico messa in atto per via della limitata disponibilità idrica o nutrizionale di cui soffre il sito.
Un’idea progettuale dunque eccezionale, che nata quasi 25 anni fa permette ancora oggi ai winelovers di tutto il mondo di vivere l’esperienza unica di ritrovarsi immersi nella cultura pompeiana più vera gustando, al pari dei nostri antenati, il suo originale vino rosso.
Il vino in degustazione quest’anno è il Villa dei Misteri Annata 2012, frutto dell’uvaggio degli antichi vitigni a bacca nera di Aglianico, Piedirosso e Sciascinoso. Il prodotto finito, dopo un lungo periodo di affinamento, appare di colore rosso rubino, dal profumo complesso ed intenso, con note speziate e di frutti rossi, e dal gusto avvolgente ed equilibrato, con tannini fini e delicati.