È un invito all’eleganza e al pensiero quello che si fa largo nelle sale del Palazzo Nuovo dei Musei Capitolini, dove, dal 14 novembre 2025 al 15 marzo 2026, viene ospitata la mostra Cartier e il Mito ai Musei Capitolini. Un progetto che, per la prima volta, trasforma la sede espositiva del Palazzo in uno scenario temporaneo di confronto tra la raffinatezza orafa della maison francese e l’inestinguibile fascino dell’antico.
L’allestimento prende forma attorno a un’intuizione: la creazione di un dialogo tra le sculture in marmo della collezione del cardinale Alessandro Albani – nucleo originario del Palazzo Nuovo – e i capolavori dell’heritage Cartier.
Tra le vetrine, tiara, collane e gemme – provenienti dall’ampia “Cartier Collection” – si confrontano con Afrodite, Dioniso, Apollo, Eracle, Zeus, Demetra … le divinità greco-romane tornano protagoniste non solo nell’iconografia, ma nelle sfaccettature di luce della lavorazione dei gioielli.
Una sezione è dedicata alle tecniche orafe e ai materiali: pietre dure, glittica, riferimenti all’età romana, macchine olfattive firmate dalla profumiera della Maison Mathilde Laurent – che introduce uno stato sensoriale oltre quello visivo.
Il curatela è affidato a un trio interdisciplinare: la storica del gioiello Bianca Cappello, l’archeologo Stéphane Verger, e il Sovrintendente Capitolino Claudio Parisi Presicce.
L’allestimento è opera del creativo Sylvain Roca, con un contributo “artistico” del maestro Dante Ferretti, a sottolineare il ruolo dell’esperienza immersiva e del racconto scenografico.
Nel cuore di Roma, città costruita sul mito e sull’eterna sovrapposizione di strati temporali, questa mostra diventa quasi un “rito” di riconoscimento: la bellezza non è mai solo decorazione, ma memoria viva. Qui, tra i marmi e i diamanti, l’antico incontra il contemporaneo, il silenzio della pietra e lo splendore del metallo prezioso si ritrovano a dialogare.
Una visita dunque non solo per gli appassionati di gioielleria o di antiquarih fato, ma per chiunque cerchi un’esperienza estetica che vada oltre l’immagine, verso il racconto.


